Higuain una squalifica sconvolgente | 4 giornate di stop forzato

Higuain una squalifica sconvolgente | 4 giornate di stop forzato

Higuain una squalifica sconvolgente quella inflitta a Gonzalo Higuain che può avere effetti deflagranti sulla serie A. Il napoletano salterà gare molto importanti.

La pesante squalifica

Il delantero partenopeo, sarà out per quattro giornate, saltando soprattutto i big match contro l’Inter e la Roma, due sfide chiave nella rincorsa allo scudetto della squadra campana. La squalifica del suo giocatore principe ha mandato su tutte le furie il popolo azzurro, il quale ha gridato a più riprese al complotto, tirando nuovamente in ballo i fatti passati di Calciopoli. L’assenza del Pipita, tocca nel vivo il Napoli e non potrebbe essere altrimenti perché il centravanti argentino ha realizzato la bellezza di 30 goal in questo campionato su un totale di più di 60 reti totali messi a segno dal Napoli, il che vuol dire che più del 50% dei goal realizzati dalla squadra portano la firma di sua firma. Adesso l’assenza del bomber ex Real Madrid sconvolge i piani di Sarri. Il 4-3-3 che ha portato in alto il Napoli adesso vedrà al centro del suo attacco Manolo Gabbiadini. L’ex attaccante della Sampdoria è stato utilizzato pochissimo dal suo allenatore, quasi mai da titolare, anche se quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente soprattutto in Europa League. Adesso tocca a lui dimostrare il suo valore, dopo che in estate e a gennaio ha palesato numerosi “mal di pancia”. Il Napoli presenterà il ricorso sperando di ridurre la squalifica di almeno un paio di giornate puntando sulle immagini televisive che mostrano l’arbitro Irrati avvicinarsi all’attaccante e non viceversa. Se dovesse passare questa tesi, Higuain tornerebbe nella partita contro il Bologna. Il Napoli contro il Verona dovrà fare a meno, oltre a Higuain, anche a Koulibaly e Mertens (e al tecnico Sarri). Tre assenze fondamentali in ruoli cardini sommate all’assenza del trascinatore Sarri in panchina, potrebbero pesare non poco sul rendimento della formazione partenopea in questo delicato momento della stagione ma la storia del calcio insegna, nonostante tutto, che i conti si fanno alla fine.

 

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Addio Cesare Maldini: si spegne una leggenda del calcio italiano

Addio Cesare Maldini: si spegne una leggenda del calcio italiano

Addio Cesare Maldini. Il mondo del pallone saluta Cesare Maldini, una colonna del nostro calcio, un uomo che ha segnato un solco importantissimo nella storia del nostro movimento calcistico.

La carriera

Prima da giocatore del Milan con la maglia rossonera conquista il primo successo europeo della compagine milanese battendo a Wembley il Benfica di un certo Eusebio. Grazie a lui, l’Itali diventa una delle formazioni Under 21 più forti della storia: con gli azzurrini Cesare Maldini vince per ben tre volte il titolo europeo nel: 1992, 1994 e nel 1996. Senza dimenticare l’impronta che da lui data al calcio del nostro paese: come allenatore di club inizia nel 1967 come vice di Rocco, poi riesce a spiccare il volo anche come capo allenatore portando il Parma in B nel 1980. Ma l’apoteosi da tecnico Cesare la vive sulla panchina della Nazionale maggiore, quando nel 1982 arriva sul tetto del mondo come vice di Enzo Bearzot nel Mundial spagnolo scrivendo una delle pagine più belle del calcio italiano. Il legame con la panchina azzurra è profondo quasi inscindibile, infatti diventa ct della nazionale azzurra nel 1996. In quell’anno vince il suo ultimo titolo da selezionate degli “azzurrini” e compie il grande salto passando sulla panchina della Nazionale italiana, che guida fino al Mondiale di Francia 1998, dove l’Italia viene eliminata dalla Francia che poi conquista il titolo ai calci di rigore (Maldini si dimette poi al termine della competizione Mondiale). Abbandonata la panchina azzurra si occupa della cura del settore giovanile del suo Milan, già il Milan, la maglia rossonera è un affare di cuore di famiglia: prima lui, poi il figlio Paolo e poi il nipote Daniel. Maldini torna sulla panchina del Milan per un brevissimo periodo sostituendo l’esonerato Zaccheroni, e portando il Milan al sesto posto e, come ciliegina sulla torta, battendo l’Inter per 6-0 nel derby. Conclusa la parentesi milanista, si siede sulla panchina del Paraguay per il Mondiale 2002, e viene sconfitto agli ottavi dalla Germania per poi defilarsi dal mondo del calcio giocato.
Con la scomparsa di Cesare Maldini se ne va uno dei pezzi di storia del nostro mondo calcistico.

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Un Sacchi di auguri | 70 anni Arrigo e 62 Giancarlo Antognoni

Un Sacchi di auguri

Un Sacchi di auguri! L’ex CT di USA ’94 e del Milan compie oggi 70 anni e l’ex fuoriclasse della Fiorentina Giancarlo Antognoni ne compie 62.

Giancarlo Antognoni

62 anni, è stato ed è ancora oggi un’autentica bandiera della Fiorentina: con i viola ha disputato oltre 300 partite in serie A. Il centrocampista ha fatto una grande carriera contraddistinta però da tanti, troppi infortuni, alcuni dei quali anche molto gravi, come quello che gli procurato la frattura del cranio in uno scontro con il portiere del Genoa, Martina (attuale procuratore di Buffon) e un altro altrettanto grave in un contrasto di gioco con Pellegrini della Sampdoria che gli procurò la frattura della tibia e del perone. Con il suo calcio ha trascinando una piazza “piccola” ma ricca di storia come quella di Firenze issandola a posizioni molto alte del calcio italiano. Antognoni infatti portò i viola a vincere una Coppa Italia e a sfiorare uno scudetto nella stagione ’81/’82 perso solo all’ultima giornata contro la Juventus.

Anche Arrigo Sacchi…

il vate di Fusignano, compie gli anni oggi, sono 70. La sua storia è parte integrante di quella del calcio italiano, con il Milan, squadra con la quale ha vinto tutto. La carriera comincia lontano, da Fusignano prima e da Parma poi. Proprio con gli emiliani ha stregato Berlusconi e il Milan, squadra con la quale ha segnato di fatto un’era del calcio italiano. Sacchi, un rivoluzionario e un visionario che ha cambiato per sempre il modo di allenare in Italia ma non solo: il suo calcio fatto di pressing, di difesa alta e di mentalità offensiva ha fatto crescere tutto il calcio in generale. Nella sua carriera c’è stata anche la Nazionale italiana che è stato uno dei crucci del tecnico romagnolo: la sconfitta dei Mondiali di USA ’94 è una ferita che ancora sanguina.

Auguri a entrambi dunque..

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Carnevale ogni sogno vale | Di Massimo dalla D a Viareggio

Carnevale ogni sogno vale | Di Massimo dalla D a Viareggio

Carnevale ogni sogno vale. Storia di un sogno del giovane Alessio Di Massimo, che fino a sei mesi fa giocava in serie D e ieri ha deciso la finale del Torneo di Viareggio.

Alessio Di Massimo

E’ stato lui a decidere la finalissima della 68esima edizione del Torneo di Viareggio che ha permesso alla Juventus di aggiudicarsi la Coppa Carnevale battendo 3-2 il Palermo al termine di una partita emozionante allo Stadio “Dei Pini” di Viareggio.
Alzi la mano chi conosceva questo giocatore prima di gennaio, in pochi lo conoscevano. Bene, ieri Alessio Di Massimo ha superato il suo esame di maturità ed ha messo il sigillo sulla conquista del Torneo di Viareggio da parte della Juventus, realizzando al 76′ il decisivo goal del 3-2 finale dal dischetto, un po’ come fece un certo Alessandro Del Piero qualche anno fa, ma le due storie sono assai diverse. La squadra di Grosso, aveva perso alcuni elementi prima della partenza del torneo, il bomber Favilli, il difensore Romagna (aggregati all’Under 19) e Clemenza (in corso d’opera), ma ha trovato il jolly Di Massimo che ha messo a segno ben tre reti senza mai giocare una partita intera. Di Massimo è stato portato in bianconero dal suo procuratore Donato Di Campli, lo stesso di un certo Marco Verratti, a gennaio. Per il giocatore è stato un vero e proprio salto nel buio, passando direttamente dalla D al mondo Juventus. Con un esordio del genere davanti al giovane attaccante bianconero sembra esserci un futuro da predestinato anche se non bisogna caricare di eccessive responsabilità un giocatore sicuramente forte ma di appena 19 anni. Ieri ha messo una pietra importantissima per il suo futuro procurandosi e realizzando il rigore che ha portato al trionfo della Juventus, ma adesso tutto deve tornare come prima, la Serie A è ancora lontana anche se Alessio il predestinato va veloce e, a suon di goal, vuole prendersi anche il futuro, sempre a tinte bianconere. In fondo la società campione d’Italia in carica ha sempre dimostrato in questi anni di investire sui giovani e Di Massimo sa bene che i sogni possono anche avverarsi….

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Bonucci disponibile al Meazza | Juventus, un sospiro di sollievo

Bonucci disponibile al Meazza | Juventus, un sospiro di sollievo

Bonucci disponibile al Meazza il 9 aprile 2016 per la partita di San Siro contro il Milan. Scongiurato il pericolo di un serio infortunio occorso ieri a Monaco.

Il difensore della Juventus, nel corso dell’incontro di ieri sera tra Germania e Italia (di cui abbiamo parlato in questo nostro articolo), in occasione del terzo goal tedesco ha sentito una fitta ed è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Sulle prime si pensava a uno stiramento o nel peggiore dei casi a uno strappo, e invece dopo gli esami strumentali effettuati dal difensore nella mattinata di oggi 30 marzo non è stato evidenziato nulla di grave e quindi sarà disponibile per la gara di domenica prossima 9 aprile 2016 contro il Milan. Sabato (ore 20.45), in casa contro l’Empoli, non avrebbe comunque giocato in quanto squalificato. Sta di fatto che la difesa bianconera è comunque ridotta molto male: oltre a Bonucci, mancherà contro l’Empoli anche Alex Sandro (squalificato) oltre agli infortunati Chiellini e Barzagli per i quali si cerca un recupero in extremis. Con queste defezioni, ad oggi la coppia centrale sarebbe composta dalla coppia Rugani-Romagna, un duo “baby” ma affidabile, ma si farà di tutto per recuperare almeno una delle due colonne infortunate. Oltre a questi, si aggiungono Evra, uscito dalla sfida della nazionale per una botta, e Khedira che si è fermato nella rifinitura del match contro gli azzurri per un fastidio muscolare (ma non ci sarebbe stato comunque né contro l’Empoli né contro il Milan per la squalifica comminatagli dopo il derby). Non è certo un bel periodo quello che sta attraversando la Juventus perché tra infortuni e squalifiche si trova con la rosa ridotta all’osso, e in attacco le cose non vanno meglio. Le condizioni fisiche di Mandzukic e Dybala sono costantemente monitorate, sono infatti in preallarme sia Morata che Zaza. Una situazione che preoccupante per Allegri in vista del rush finale in campionato e della finale di coppa Italia. L’infortunio di Bonucci ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo ma la concentrazione di tutta la rosa deve restare alta…. il Napoli è lì dietro, a soli 3 punti, e non ha alcuna voglia di mollare.

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Recoba addio al calcio | El Chino appende le scarpe al chiodo

Recoba addio al calcio | El Chino appende le scarpe al chiodo

Recoba addio al calcio di uno dei talenti più puri e più geniali del mondo del pallone ma anche uno dei più indolenti degli ultimi 20 anni del calcio mondiale.

Alvaro Recoba lascia

Recoba ha deciso di dire addio al  mondo del pallone. Ha a letteralmente incantato una generazione di calciofili in giro per il mondo. Ha fatto innamorare le tifoserie di Venezia e Inter con le sue giocate di altissima scuola. Alvaro Recoba, avrebbe potuto vincere almeno 4\5 Palloni d’Oro se il suo talento fosse stato inversamente proporzionale alla sua indolenza. Un campione che si è accontentato del talento che aveva, senza mai spremersi troppo in allenamento. Un genio che si presentò a San Siro con due gol incredibili contro il Brescia in quella che doveva essere la giornata dell’esordio del fenomeno Ronaldo a San Siro e invece fu la giornata del Chino (botta da 25 metri di sinistro e punizione da 30 metri). Questo giocatore dal talento divino fece innamorare sia il presidente Moratti che il figlio. Recoba ha sempre avuto i colpi del campione uniti a una altrettanto incredibile discontinuità: poteva far vincere una partita da solo o sparire per 90 minuti, questo era il Chino. Ma le sue parabole non colpirono solo il Brescia, anche in un Empoli-Inter, Recoba fece qualcosa di eccezionale: studiò dalla panchina il posizionamento dell’allora portiere empolese (Roccati ndr) e notò che era sempre fuori dai pali e quando Simoni lo mandò in campo, pareggiò i conti con un sinistro da almeno 50 metri. Questo era Alvaro Recoba, la sua carriera è terminata là dove era iniziata ovverosia in Uruguay. In patria è riuscito a conquistare ancora uno scudetto, quello che è non mai riuscito a vincere in Italia, e si è tolto ancora qualche soddisfazione. La storia del Chino è questa, un talento con un sinistro fuori dal comune, aveva la dinamite nel piede ma, come lui stesso in diverse interviste ha ammesso, non ha mai avuto troppa voglia di migliorarsi. Voglia o non voglia, Recoba, con quel mancino poteva dire e fare quello che voleva.

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Caos Modena: Via Crespo dopo il KO interno di oggi

Caos Modena

In seguito alla rocambolesca sconfitta del “Braglia” contro il Cagliari che ha sentenziato la fine dell’era Crespo in Emilia, è caos Modena ma non è successo solo questo.

Decisiva la sconfitta contro i sardi

Il KO interno 1-2 contro il Cagliari (78′ Berlinghieri per gli emiliani, poi Farias al 93′ e Sau al 95′ per i sardi), oltre ad aver portato al cambio della guida tecnica, ha provocato una forte contestazione da parte degli ultrà con alcuni di essi che sono addirittura entrati nello spogliatoio del canarini emiliani. Una partita che, fino al 90° era in mano ai padroni di casa che conducevano il match per 1-0, poi il blackout e nel recupero i sardi hanno prima agguantato  il pari e poi addirittura la vittoria. Questa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Per il dopo Crespo

In pole per la sostituzione di Crespo sulla panchina emiliana c’è Cristiano Bergodi, già tecnico del Modena dal 2010 al 2012, l’alternativa numero uno è Ivo Pulga ex tecnico del Cagliari. La decisione dell’esonero è stata presa dopo un conciliabolo tra il DS Emiliano Taibi e il Presidente del Modena, Antonio Caliendo. Al termine di questo summit lampo si è deciso di sollevare l’ex “valdanito” dal ruolo di capo tecnico del Modena.

Tabi si è concesso ai microfoni e ha detto queste parole: “Ho parlato con Crespo, gli ho comunicato la decisione dopo aver avuto un confronto con il presidente. È una sconfitta per tutti, lui è un ottimo allenatore, ma non è possibile che al 90′ si vinca e poi si prendano due gol nel recupero. Nel calcio si sa: quando va male paga l’allenatore. Bisogna dare una svolta mentale nei calciatori: li ho visti sconfortati, c’è sicuramente qualcosa che non va nella loro testa“.

Parole dure quelle dell’ex portiere ma non è stato solo l’esonero di Crespo a tenere banco nel dopo partita di Modena-Cagliari: c’è stata una forte contestazione da parte degli ultras che ha visto il tifo organizzato locale, durante il match, a entrare nello stadio con ben 45′ di ritardo  per protesta. A alcuni dei più facinorosi sono addirittura riusciti a entrare negli spogliatoi dopo la partita per avere un “confronto” con giocatori e società. Il caos a Modena è forte vedremo se il cambio della guida tecnica darà la scossa necessaria.

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Ancora giallo Morata | Preoccupa l’incertezza sul suo futuro

Ancora giallo Morata | Preoccupa l’incertezza sul suo futuro

Ancora giallo Morata dopo le mezze ammissioni del calciatore spagnolo della Juventus che intanto cerca fin da ora eventuali alternative per l’anno prossimo.

Preoccupano l’ambiente juventino le mezze ammissioni dello spagnolo, che ieri ha detto che la sua permanenza alla Juventus non dipende da lui. Così in realtà non è, nel senso che se lui vuole restare alla Juventus resterà in bianconero. Queste sparate del delantero iberico spiazzano un po’ sia l’ambiente juventino che quello madrileno, in quanto attorno a Morata gravita tutto il mercato di entrambe le formazioni. Il Real userebbe Alvaro come pedina di scambio magari per arrivare a qualcuno di più importante. Discorso analogo in casa Juventus: con la partenza di Morata direzione Madrid, innanzitutto le casse juventine metterebbero a segno una plusvalenza di 10 milioni di euro (che non sono spiccioli) oltre ai soldi incassati dalla Champion’s, e questo renderebbe la società di Corso Galileo Ferraris una potenza sul mercato almeno a livello italiano. Nel caso della partenza di Morata, il prescelto per l’attacco juventino sarebbe Edinson Cavani, stella del PSG, ex Napoli, stanco di agire da attaccante esterno e voglioso di riprendersi un posto da centravanti, tra l’altro la coppia formata da Cavani e Dybala non sarebbe affatto male, anzi. Insomma questo giallo rischia di complicare il mercato di entrambe le formazioni. Morata ha acuito i dubbi dei tifosi bianconeri lasciandosi andare ad alcune dichiarazioni al miele verso la dirigenza del Real Madrid nel corso dell’intervista rilasciata a Cadena Cope: “Tornare al Real Madrid è una possibilità reale, lo dice il contratto. Parlo spesso con Butragueno, che svolge un lavoro fondamentale nel Real. Mi manda spesso messaggi quando segno o quando faccio una buona partita”. Il periodo formativo alla Juventus è terminato per il 23enne attaccante spagnolo, che ha giocato molto in bianconero ma poche volte da titolare e quest’anno, nonostante l’esaltante stagione passata, la sua percentuale non è aumentata e questo pesa nella testa di Morata.

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Mano pesante sulla Juventus | Gli squalificati in serie A

Mano pesante sulla Juventus | Gli squalificati in serie A

Mano pesante sulla Juventus da parte del giudice sportivo dopo la Giornata numero 30 giocatasi nello scorso weekend. I dettagli degli squalificati.

Gli squalificati in serie A

Il giudice sportivo (oltre agli juventini di cui parliamo sotto) ha squalificato per una giornata i seguenti calciatori: Gastaldello (Bologna), Lulic (Lazio), Mbaye (Bologna), Rebic (Verona), Crimi (Carpi), Glik (Torino), Hetemaj (Chievo), Kalinic (Fiorentina) e Suagher (Carpi).

Mano pesante sulla Juventus

Piovono, non polpette, ma squalifiche e infortuni sulla Juventus che deve affrontare un periodo delicato a causa dell’assenza di diversi importanti elementi. Il Napoli è a 3 punti ed è in agguato, pronto ad approfittare anche di un lieve eventuale passo falso dei campioni d’Italia. E occhio alla Roma che è sì a 10 punti dalla Juve ma è in netta ripresa da quando è arrivato Spalletti sulla panchina giallorossa. Il giudice sportivo, per la squadra di Corso Galileo Ferraris, ha usato la mano pesante infliggendo 2 giornate a Sami Khedira (per frasi irriguardose nei confronti del signor Rizzoli), squalifica che gli farà saltare la partita contro l’Empoli e soprattutto la sfida contro il Milan, 1 giornata a Leonardo Bonucci (per proteste nei confronti degli ufficiali di gara) e 1 giornata anche ad Alex Sandro (per comportamento scorretto nei confronti di un avversario) che era già diffidato come Bonucci (quinta sanzione). A causa di queste forzate assenze, insieme agli infortuni di Barzagli, Chiellini, Marchisio e Dybala, i bianconeri rischiano di perdere colpi in vista delle prossime sfide di campionato. In ballo, dopo il turno di riposo per le feste pasquali, c’è il campionato e c’è anche la finale di coppa Italia che si giocherà all’Olimpico di Roma la cui data è stata ufficializzata di recente: 21 maggio 2016 ore 20.45 che sarà trasmessa in diretta su Rai Uno.

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