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Pulsante rosso contro le fake news
Sul sito del Commissariato di Polizia di Stato è attivo il pulsante rosso contro le fake news che permette ai cittadini di segnalare le notizie ritenute false o sospette.
E’ guerra contro le bufale
Auguriamoci che questo sistema per combattere le bufale non venga strumentalizzato o utilizzato da ignoti per segnalare notizie che invece sono vere. La Polizia di Stato potrà stabilirlo con certezza successivamente ma perdendo certamente del tempo che sarebbe meglio investire in altre attività. Sta di fatto che il Viminale ha praticamente dichiarato guerra aperta alle bufale proprio in prossimità delle elezioni politiche di marzo.
Il ministro dell’Interno Minniti ha presentato questo nuovo servizio ieri spiegando che sarà utile per tutelare le persone danneggiatte da false notizie. “Uno strumento del tutto trasparente e legittimo di servizio pubblico” ha spiegato Minniti, sottolineando che non è finalizzato a entrare nel dibattito politico già parecchio acceso.
Lavoro supplementare per la Ps
Gli esperti della Polizia postale avranno il compito di verificare le notizie segnalate dai cittadini mettendo in atto le dovute azioni nel caso di accertate bufale:
- dare risalto a eventuali smentite ufficiali;
- rimuoverle servendosi dei motori di ricerca e dei provider;
- nel caso si fosse in presenza di reato, segnalarla all’autorità giudiziaria.
Pulsante rosso contro le fake news: sulla scia di Facebook
Il sistema adottato dalla Polizia ricorda quello utilizzato da Zuckerberg nel suo social (Facebook) che da tempo ha attivato la lotta contro le bufale. Zuckerberg ha messo a disposizione degli utenti la voce “Fornisci un feedback su questo post” e poi “SPAM” che chiunque può fare su un post.
E proprio in queste ore lo stesso Zuckerberg ha annunciato un’altra novità: un team di esperti valuterà l’affidabilità delle notizie diffuse sul social. “Ho chiesto ai nostri product team di essere sicuri che il gruppo dia priorità a notizie affidabili, capaci di informare e locali“. Ha proseguito Zuckerberg: “Il ranking sarà definito attraverso la community, saranno gli utenti a determinare quali fonti siano ampiamente affidabili.”
Il diritto alla libertà d’informazione è a rischio
Sia nel caso del pulsante rosso, sia nel caso di Facebook, il rischio è che questa funzione possa generare una sorta di centralizzazione della verifica della fondatezza delle notizie a chi invece non ne ha il diritto e la competenza. Il diritto alla libertà d’informazione, che dovrebbe essere garantito a chi fa bene e seriamente il proprio lavoro, è messo a serio rischio……
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