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Articolo aggiornato domenica, 22 Gennaio 2017 13:40
Risposta italiana alla vignetta Charlie Hebdo
Ha fatto il giro del mondo l’ennesima spietata vignetta dei vignettisti francesi. Stavolta però inaspettatamente è arrivata la risposta italiana alla vignetta Charlie Hebdo.
Quel limite tra libertà (di espressione) e RISPETTO
Il giornale satirico francese fa parlare nuovamente di sé oltrepassando quella linea sottile che passa tra la libertà di espressione, il buon gusto e il rispetto. Pubblicò la sua vignetta “satirica” in occasione del terremoto di Amatrice che provocò la querela del comune di Amatrice. Stavolta a creare indignazione è l’ormai divenuta famosa vignetta “satirica” su quanto accaduto all’hotel Rigopiano. E stavolta è il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, a decidere di adire le vie legali per querelare la rivista e gli autori della vignetta.
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Stavolta però arriva la CONTROVIGNETTA
La risposta italiana alla vignetta Charlie Hebdo è arrivata dalla pagina Facebook di Ghisberto che in pochi minuti ha fatto il giro dei frequentatori del social network che non aspettava altro per continuare a dimostrare il proprio sdegno. Quasi 25 mila condivisioni, oltre 700 commenti e più di 18 mila “mi piace”.
Come si può osservare, la foto ritrae un soccorritore che mostra il dito medio alla morte che scende sugli sci per provocare morte e terrore.
Risposte anche da Fiorello e Mentana
Le parole di Mentana:
“Abbiamo imparato che si può sperare contro ogni evidenza, che si può superare ogni inefficienza, che si può dare il peso che merita (cioè zero) a ogni bufala o raglio. Vale anche per la vignetta di Charlie Hebdo. Chi se ne frega, non cambia niente. Successe già l’estate scorsa, per Amatrice, e il discorso è uguale adesso: fanno satira anche sui nostri valori e sentimenti più sacri, sono così da sempre. I terroristi due anni fa li “punirono” proprio per questo. In tanti hanno detto o scritto allora “Je suis Charlie”, in nome della libertà di satira, e oggi in tanti si indignano. Non c’è incoerenza: hanno la libertà di fare una vignetta orrenda. Resta la loro libertà, resta il nostro orrore. Maiora premunt“.
La risposta di Fiorello in francese per dire che “la satira deve fare ridere ed è nata per prendere in giro i potenti“.
Questa è la vignetta di Charlie Hebdo
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