Paolo VILLAGGIO è morto | Con lui scompaiono Ugo Fantozzi e Fracchia

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Articolo aggiornato lunedì, 3 Luglio 2017 10:59

Paolo VILLAGGIO è morto

All’età di 84 anni ci lascia un grande attore che ha segnato un’epoca coi suoi personaggi. Da alcuni giorni era ricoverato al Policlinico Gemelli, Paolo Villaggio è morto a Roma a causa del diabete.

Eh no, stavolta non ci hai fatto ridere

Nato a Genova il 30 dicembre 1932, Paolo Villaggio, sposato da 60 anni, oltre a interpretare magnificamente il “medio man” della società contemporanea, ha saputo rappresentare con Ugo Fantozzi, una categoria: quella dell’impiegato sottomesso. Lo ha fatto in modo paradossale ed estremo, talvolta anche grottesco ma geniale. E infatti il pubblico lo ha da sempre apprezzato anche per questo.

Stavolta però Paolo non ci ha fatto ridere perché questa notizia ci rattrista tutti perché siamo consapevoli di aver perso un artista unico, un uomo che ha regalato momenti di comicità ma anche di riflessione non solo al cinema ma anche a teatro e tra i suoi libri.

Non solo Fantozzi

Attore, scrittore, sceneggiatore e doppiatore, ha realizzato 10 film interpretando Ugo Fantozzi, poi diventato anche un libro. In televisione è stato anche il “Professor Otto von Kranz”, un prestigiatore un po’ stravagante ed un po’ imbroglione, che faceva le sue apparizioni nella trasmissione televisiva “Quelli della domenica”. E al cinema chi non ricorda un altro personaggio, Giandomenico Fracchia: indimenticabili alcuni film anche interpretando questo personaggio, uno di questi è “Fracchia contro Dracula”.

Cosa diceva Paolo della sua vita e della morte

L’amicizia con De André

In gioventù è stato un grande amico di Fabrizio De André con il quale all’inizio degli anni ’60 scrisse i testi delle canzoni “Il fannullone” e “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers“, entrambi scritti da Villaggio, incisi e cantati da Fabrizio De André, autore delle musiche. Quest’ultimo brano fu anche censurato a causa di parole ritenute troppo licenziose, provocando agli autori guai di natura giudiziaria.

Un attore anche drammatico

Ha recitato anche in film di grandi registi del cinema italiano: Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli. Numerosissimi i film del grande Paolo Villaggio, ricordiamo anche “Io speriamo che me la cavo”, con la regia di Lina Wertmüller (1992), tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta. Insieme a Renato Pozzetto lo ricordiamo anche in “Le Comiche” (di Neri Parenti, nel 1991), “Rimini Rimini”, “Grandi Magazzini” di Castellano e Pipolo (1986). Per lui anche serie televisive e teatro. E in tv ha partecipato anche a Striscia la notizia (Canale 5, 3 marzo-10 aprile 1997) e a Domenica In (Raiuno, 22 settembre 2002-18 maggio 2003).

Il 2 giugno 1995, Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministr, fu nominato “Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana“.

Paolo Villaggio è morto: PREMI e RICONOSCIMENTI

Nel 1992, in occasione della 49ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ricevette il Leone d’oro alla carriera. Nell’agosto del 2000, al Festival del cinema di Locarno, gli venne assegnato il Pardo d’onore alla carriera. Nel dettaglio, questi i riconoscimenti ricevuti:

  • 1990: David di Donatello per il miglior attore protagonista per La voce della Luna, di Federico Fellini
  • 1992: Leone d’Oro alla carriera al Festival del cinema di Venezia
  • 1994: Nastro d’argento al migliore attore protagonista per Il segreto del bosco vecchio, di Ermanno Olmi
  • 2000: Pardo d’onore alla carriera al Festival internazionale del film di Locarno
  • 2009: David di Donatello alla carriera
L’ultimo saluto di sua figlia

Guarda il post di Elisabetta Villaggio se non riesci a visualizzarlo qui.

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