14 Marzo 2025
Home » Cronaca » ITALIA pronta per la LIBIA | Lo dice la Pinotti, ma il Parlamento non ci sta
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ITALIA pronta per la LIBIA

Lo dice la Pinotti, Italia pronta per la Libia e lo dimostra dando la disponibilità a fornire le basi per i raid della coalizione internazionale in Libia. Le reazioni dal Parlamento.

Copione rispettato…

Come da copione, è giunta da Montecitorio la comunicazione ufficiale sulla questione libica.

Il nostro ministro della difesa, Roberta Pinotti ha dichiarato: “L’Italia è pronta a concedere l’uso delle basi e dello spazio aereo nazionale” agli aerei americani e della coalizione anti-Isis, chiamati a intervenire dallo stesso governo libico.

Vivaci le polemiche che però non ci sorprendono

Le polemiche continuano ma l’annuncio non ci sorprende, perché già presente tra le pieghe del precedente comunicato della Farnesina. Appare come un copione già scritto nell’oscurità dei corridoi segreti della politica , dove si stabiliscono le azioni e le “farse affabulatorie”, mirate a tacitare l’opinione pubblica e gli eventuali dissidenti in parlamento. Era già sotteso alle parole del primo comunicato un intento ben preciso: l’appoggio strategico e, forse, militare alle forze della coalizione in Libia.

Senza autorizzazione parlamentare

L’intensificarsi dei raid aerei e dei combattimenti a Sirte, per la della produzione petrolifera e roccaforte dell’ISIS, hanno resa necessaria la decisione che, in base alla risoluzione 2259 dell’ONU, prescinde da ogni approvazione parlamentare.

Immediata la reazione di SEL (Sinistra Ecologia Libertà) e del Movimento 5 Stelle, che oggi è giunto ad abbandonare l’aula.

Intanto le basi militari di Aviano e Sigonella sono (ora ufficialmente) logisticamente rilevanti per droni e aerei diretti in Libia.

Una partita geopolitica

La partita si gioca per il controllo di risorse e aree di interesse.

Alla Francia interessa la Cirenaica con i suoi pozzi petroliferi e l’Italia è costretta a piegarsi ai giochi di altre superpotenze.

Si temono conseguenze inevitabili. La stessa geografia dell’Italia non la tutela da ripercussioni e infiltrazioni terroristiche.

Le nostre coste sono a un passo dalla Libia e non possiamo certo far riferimento a una Europa che, grazie anche al comportamento della Francia, sta dimostrando tutta la fragilità della sua ostentata unione.

Non ci resta che attendere e sperare.

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