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Israele brucia devastata dagli incendi
E’ emergenza: migliaia di persone sono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Israele brucia devastata dagli incendi da più di tre giorni.
Haifa, la più colpita
Ad essere maggiormente colpita dall’emergenza è l’area a nord di Israele, la città di Haifa, dove sono state chiuse le scuole e le strade, ma l’ondata di fuoco sta investendo anche Gerusalemme, dove si registrano numerosi focolai.
Oltre 60 mila persone sono state evacuate, mentre circa 56 hanno avuto bisogno di soccorsi e di cure mediche.
Fiamme di origine dolosa
La situazione è critica e ci si interroga sull’origine di queste fiamme, che stanno divampando nell’intero territorio israeliano.
Secondo il ministro della sicurezza Interna Gilad Erdan si tratterebbe, almeno in buona parte, di incendi di origine dolosa, ma è ancora tutto da accertare.
Intanto l’evento viene salutato dai social media arabi con grande entusiasmo e le foto delle fiamme fanno il giro delle reti, accompagnate dallo slogan:” Israele brucia”.
Le dichiarazioni di Netanyahu
Il premier israeliano, con la sua usuale fermezza, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato:” Ogni incendio doloso è un atto di terrorismo, così come chiunque inciti ad appiccare le fiamme verrà considerato un terrorista- poi ha soggiunto con determinazione- Chi cerca di bruciare la terra d’Israele sarà punito con la massima durezza.”
Le parole di Netanyahu, in linea con la sua politica di estrema e talvolta eccessiva fermezza, non lasciano spazio a ipotesi di altro tipo sulla natura degli incendi, anche se ancora sono in corso indagini su di essi.
E il dubbio avanzato dal capo della Polizia israeliana, Roni Alsheich, che dietro queste fiamme ci sia un attacco organizzato e dal carattere nazionalistico, sembra trovare nelle parole del premier israeliane una assoluta ‘certezza’. Ma Israele, grazie alla politica di intolleranza, ammantata da ‘privilegi acquisiti da Dio’, non ha mai dato prova di disponibilità e flessibilità.
Intanto, per accertare la natura degli incendi, è stato mobilitato anche lo Shin Bet ( il servizio di sicurezza interno), che ha già eseguito degli arresti.
Le cause degli incendi
Sempre nel corso della conferenza stampa, Netanyhau ha sottolineato la solerte operatività della protezione civile israeliana. “Siamo al lavoro 24 ore su 24, per spegnere le fiamme e salvare vite umane“.
In realtà i forti venti di questi giorni, seguiti a un lungo periodo di siccità, alimenterebbero le fiamme, rendendo difficili le operazioni di spegnimento.
Intanto Israele ha chiesto la collaborazione internazionale, subito accolta da numerosi stati.
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