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Situazione migratoria veneta | Zaia “Accoglienza? Un fallimento!”
Situazione migratoria veneta. Ne ha parlato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia esprimendosi con decisione sul tema dell’accoglienza.
Le parole di Zaia
Sull’evoluzione della situazione migratoria veneta così si è espresso il Presidente della Regione del Veneto, regione dove in questi giorni si sta parlando molto del “caso Treviso”.
“La tanto osannata accoglienza, quella in generale e peggio ancora la cosiddetta accoglienza diffusa, sono un grave fallimento. Treviso docet, ma si doveva pensarci prima, con raziocinio e senza arrendevolezza verso il dilettantismo e improvvisazione statale da tempo evidentissimi, e ora scoperto con furore anche da tanti suoi paladini.
I dati in nostro possesso dicono che nella Marca sono presenti 1.532 immigrati, ai quali vanno aggiunti gli 830 del bando 2016 emesso dalla Prefettura, pari a 2.362. Questa cifra, unita ai 2.413 fantasmi arrivati e ad oggi irreperibili, porta il totale a 4.775 che, diviso tra i 95 Comuni della provincia, significa una media di più di 50 profughi per Comune. Si facciano pure le dovute percentuali tra Comuni più grandi e più piccoli e si vedrà che l’accoglienza diffusa è comunque improponibile, e lo è stata fin dall’inizio, perché in realtà di mille o duemila abitanti come tante delle nostre, anche 10 o 20 impattano su tessuti sociali dove i sindaci, strangolati dai tagli nazionali, non riescono più ad aiutare nemmeno due o tre famiglie residenti bisognose.
Gli effetti di un fallimento annunciato si vedono oramai ovunque, con caserme-ghetto, soluzioni estemporanee, come l’Hotel Carletto alle porte di Treviso in una zona fortemente abitata e con proprio Treviso che, per non aver chiuso la stalla prima che i buoi scappassero, sta per essere la città con il maggior numero di migranti richiedenti asilo: i 181 ‘storici’, più i 437 della caserma Serena, più i 138 dell’Hotel Carletto.
Rendo noto che a tutto il 9 maggio scorso gli immigrati mandati in Veneto dal Governo erano 21.821 (quelli che in gergo tecnico vengono definiti ‘arrivati’); quelli realmente presenti nelle strutture temporanee erano 8.701. Significa 13.120 fantasmi che nessuno sa dove siano, cosa facciano, se stiano soffrendo o commettendo atti di delinquenza. La risposta vera, veramente solidale non è questa. E’ portare aiuti nei Paesi dove i flussi si originano, realizzare campi di accoglienza sulle coste del Nord Africa dove dare assistenza ai bisognosi veri, aprendo poi per loro reali corridoi umanitari; dove dare a tutti un nome abbinato a un volto e a una storia credibile; dove riconoscere e bloccare all’origine i migranti economici, che non hanno diritto d’asilo e che oggi sono circa i 2 terzi del totale“.
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