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Articolo aggiornato lunedì, 22 Agosto 2016 21:50
40enne leccese denunciato dalla Polizia
Venezia. Sono oltre 250 gli utenti della rete raggirati dal 40enne leccese denunciato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Aveva accumulato 80 mila euro
In soli due anni aveva accumulato un illecito guadagno di oltre 80 mila euro. Un 40enne leccese denunciato dalla Polizia.
Tutto è partito dalla denuncia presentata da un cittadino presso il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia a seguito della mancata consegna di uno smartphone acquistato su Internet mediante ricarica di una carta di pagamento.
L’individuazione del soggetto
La meticolosa analisi delle tracce informatiche e finanziarie, ha permesso agli Operatori della Polizia Postale veneta di risalire al quarantenne. E’ un uomo residente nel basso Salento e attualmente agli arresti domiciliari nella provincia di Lecce.
Nel corso della perquisizione domiciliare disposta dall’Autorità Giudiziaria lagunare, gli investigatori veneti e leccesi, coordinati dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno rinvenuto vario materiale d’interesse investigativo.
Il materiale trovato a casa del truffatore
Tra il vario materiale rinvenuto ci sono:
- 9 telefoni cellulari
- 20 carte di pagamento
- varie sim card telefoniche
- 163 fogli di appunti manoscritti.
La ricostruzione dell’attività illecita
La meticolosa disamina del materiale sequestrato ha consentito di ricostruire la reiterata, redditizia e spregiudicata attività delittuosa del truffatore seriale in danno di centinaia di ignari utenti della rete.
Infatti, attraverso lo sviluppo di ben 2131 utenze telefoniche, gli uomini della Postale hanno individuato 55 alias con i quali il truffatore si presentava agli acquirenti.
Talvolta usava persino le generalità dei truffati per commettere le sue frodi, configurando così anche il reato di sostituzione di persona.
Gli agenti hanno poi estrapolato 4705 nominativi di potenziali vittime..
.. che sono state sentite, una per una, per individuare chi, tra essi, avesse presentato una querela per truffa.
Tra le vittime (ben 257!), in maggioranza uomini tra i 40 e i 60 anni, vi sono imprenditori, operai, impiegati, pensionati e studenti disoccupati, sparsi su tutto il territorio nazionale.
Il soggetto era già indagato per truffa
Gli agenti, con la collaborazione dei 218 uffici delle Forze di Polizia interessati, sono state individuate le 89 Procure della Repubblica presso le quali erano stati instaurati 183 procedimenti penali nei quali il soggetto risultava già indagato per truffa.
Ci sono anche altri 69 procedimenti penali a carico del truffatore che risultano ancora instaurati contro ignoti, non essendosi ancora pervenuti alla sua completa generalizzazione.
Il modus operandi del 40enne
Per ogni offerta di vendita pubblicata su Internet, il truffatore annotava sul suo “manoscritto”, con scrupolosa descrizione dei dettagli:
- l’oggetto proposto (smartphone, Tablet e play station);
- l’alias con il quale si presentava;
- l’utenza telefonica usata per contattare l’acquirente;
- le generalità di quest’ultimo;
- il prezzo concordato;
- la carta sulla quale era stato effettuato l’accredito.
I curiosi appunti del truffatore
Nel suo “diario” gli investigatori hanno trovato appuntati curiosi elementi riferiti a luoghi e persone per rendere ancora più credibili le sue truffe.
C’erano anche le sue impressioni sugli utenti con i quali veniva in contatto. Li classificava come “esperto di truffe”, “analfabeta”, “già cliente”, “ubriaco”, “anziano”, “vecchio”, “vecchio interdetto”, “è stato condannato a 1 anno per 300 truffe”, così da evitare ogni errore e rendere la sua attività ancora più efficace.
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