13 Settembre 2024
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Arrestato don Felice La Rosa

Il prete, 35 anni, è stato incastrato dalle intercettazioni nel corso dell’indagine su un omicidio. E’ stato così arrestato don Felice La Rosa.

Ancora una storia torbida, di abusi sessuali e corruzione, che vede come protagonista un sacerdote. Una storia fatta di squallidi incontri, di miseria e sfruttamento, che fa cadere un sipario di mestizia e di disgusto sul palcoscenico della teatralità clericale.

I fatti

Don Felice La Rosa, di 35 anni, per 11 parroco e ‘salvatore di anime‘ di Zungri, sembra che fosse perennemente alla ricerca di giovani prede, al fine di saziare i suoi ‘appetiti sessuali’ e sempre disposto a pagare le prestazioni delle vittime con la modica somma di 50 euro. Davvero un prezzo considerevole! Ma la povertà, si sa, induce anche ad accettare i compromessi più bassi.
La somma veniva ripartita ulteriormente e 30 euro spettavano al ragazzino di ‘turno’, i restanti a un compiacente cittadino bulgaro, anche lui arrestato, che faceva da mediatore.

L’adescamento

Il bulgaro sceglieva i potenziali candidati sulla base della loro condizione sociale e, ovviamente, erano privilegiati quelli appartenenti a famiglie povere, disperate.
Successivamente li conduceva dal parroco e da un suo complice, un pensionato, anche lui presente e partecipe agli incontri.
Un mondo sordido, oscuro come i meandri della perversità, pronta a trarre vantaggio dallo stato di indigenza assoluta di ragazzi, prevalentemente di 15 anni. Un mondo dove Dio non c’è.

L’arresto

Ci sono voluti mesi di indagini e intercettazioni telefoniche, perché la polizia di Vibo Valentia, guidata da Tito Cicero, potesse prelevare dalla sua abitazione il parroco per condurlo in carcere, unitamente ai suoi complici.
Mesi in cui, indagando su un altro caso, le forze dell’ordine hanno dovuto ascoltare conversazioni volgari di don Felice con gli altri due uomini.
Nel corso di queste l’uomo di Dio si sarebbe divertito anche a esprimere valutazioni sulle prestazioni dei malcapitati minori, scendendo in dettagli e considerazioni definite dalla polizia ‘sconcertanti’.
Chi sa che ora, nel silenzio di una cella, don Felice non possa trovare quella pace dei sensi, da lui mai raggiunta.

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