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Ciclone Trump investe Casa Bianca
Aria di tempesta sulla tormentata America, all’indomani dell’elezione di un presidente che fa scendere in piazza folle scontente, ma uscito vittorioso dalle recenti elezioni. Il ciclone Trump investe Casa Bianca.
Esplode la protesta di musulmani ed ebrei per la nomina di Bannon
Donald Trump, fedele alle sue usuali farneticazioni razziste, che lo hanno visto balzare agli onori delle celebrazioni del Ku Klux Klan, dà inizio alla formazione della sua squadra e, subito, le sue scelte rivelano il suo reale programma politico, già del resto delineato tra affermazioni, gaffe e smentite, nel corso di una terribile campagna elettorale.
Non ci sarà più posto negli Usa per l’immigrazione, nuovi muri e nuove barriere divideranno razze e ‘colori’. E il nazionalismo ‘bianco’ trova terreno fertile in una nazione che, da sempre, è stata divisa nelle sue posizioni e nei suoi atteggiamenti. Il ‘razzismo’, nella sua forma più esasperata, sembra dovere caratterizzare la politica futura di questo grande paese, alla luce delle nomine effettuate da Donald Trump.
Steve Bannon
Noto per le sue idee nazionaliste, acceso sostenitore della superiorità della razza bianca, Bannon è stato scelto dal presidente come ‘chief strategy e consulente senior’ alla Casa Bianca. Uomo discusso, inviso ai più, ha sempre levato, attraverso i canali del suo sito, la sua voce anti- semita, anti-cattolica, ma anche anti-islamica.
Il 62enne Bannon, fulcro del movimento “giusta alternativa”, era già stato scelto da Trump per sostituire Paul Manafort, capo della macchina elettorale del futuro presidente, e subito, in quell’occasione, diede prova della sua attitudine al veleno dell’intolleranza razziale e religiosa, ma l’attuale nomina fa insorgere l’America.
Quali conseguenze..
Donald Trump non tradisce le aspettative e difende i suoi neo eletti, Priebus e Bannon, con tutto il candore e le argomentazioni necessarie per persuadere un’opinione pubblica ormai a lui contraria.
Resta da vedere quali saranno nel futuro le conseguenze di questa presidenza, già tanto discussa, sia nell’ambito della politica interna, che nell’ambito dei rapporti internazionali.
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