Latte in polvere alla salmonella | 12 milioni di scatole ritirate da Lactalis

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Articolo aggiornato lunedì, 15 Gennaio 2018 12:39

Latte in polvere alla salmonella

Sta facendo il giro del mondo la notizia del latte in polvere alla salmonella ritirato da Lactalis, il gruppo lattiero-caseario francese che ha dovuto confermare il problema.

Ritiro in 83 Paesi

E’ l’eccezionale e inevitabile misura messa in atto dall’azienda Lactalis a causa dell’accertata contaminazione da salmonella di milioni di scatole di latte vendute ovunque tranne in Italia. Sono infatti 12 milioni le confezioni interessate dal ritiro in corso in questi giorni da parte dell’azienda.

Emmanuel Besnier di Lactalis ha detto: “Dobbiamo tenere conto della portata di questo intervento: sono interessati più di 12 milioni di scatole. I distributori non dovranno più selezionare i prodotti per trovare la polvere contaminata perché sanno che tutto deve essere rimosso dagli scaffali“.

La Francia la più colpita

L’azienda ha chiuso lo stabilimento francese di Craon dov’erano state prodotte tutte le confezioni di latte artificiale per bambini. Contestualmente dice di aver provveduto precauzionalmente a farli ritirare dai magazzini e dagli scaffali dei negozi, a prescindere dalla data di produzione. C’è tuttavia preoccupazione in Francia (e negli altri Paesi dove il prodotto viene distribuito) perché si sono registrati diversi casi di salmonella tra neonati. Il ministero dell’Economia, pur rafforzando le misure di ritiro e richiamo di tutte le confezioni Lactalis, ha esortato i genitori a non far consumare ai propri figli i prodotti venduti con i marchi Milumel, Picot e Carrefour.

Latte in polvere alla salmonella: i casi di contaminazione

Sarebbero 35 i casi segnalati in Francia di bambini colpiti da salmonella, un altro in Spagna e un altro potrebbe arrivare dalla Grecia (in attesa di conferma). Il numero potrebbe essere anche superiore perché alcuni casi potrebbero essere stati sottovalutati o non ancora resi noti. Sta di fatto che la Lactalis ha sottolineato che provvederà a risarcire tutte le famiglie colpite dal problema. Seguiremo eventuali aggiornamenti sulla contaminazione del prodotto che, ripetiamo, NON RIGUARDA L’ITALIA.

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