Tempo di lettura stimato: 2 minuto/i
Le conseguenze della Brexit
Confartigianato nell’assemblea 2016 ha sottolineato le conseguenze della Brexit sulle esportazioni dal territorio italiano. L’uscita dall’Europa della Gran Bretagna provocherà all’Italia danni per 727 milioni di euro. A quanto si legge dai numeri di Confartigianato, pare che il Nord dell’Italia dovrebbe subire maggiormente il contraccolpo della Brexit. Confartigianato spiega il perché di queste preoccupazioni.
I numeri di Confartigianato
Leggendo il rapporto di Confartigianato si capisce che le conseguenze della Brexit per l’Italia non saranno proprio come un passaggio indolore (N.d.R.), anzi.
E a risentirne maggiormente saranno proprio le regioni e le province del nord che maggiormente esportano in Gran Bretagna.
“Le esportazioni in Gran Bretagna di prodotti manifatturieri nei settori a più alta concentrazione di piccole imprese sono pari a 7.538 milioni di euro, rappresentano il 33,4% dell’export complessivo Oltremanica e incidono per lo 0,52% del valore aggiunto italiano.
Il settore di piccole imprese con maggiori vendite nel Regno Unito è l’alimentare, con 1.972 milioni di euro, seguito da quello dell’abbigliamento (1.381 milioni), della pelle (1.051 milioni), dei mobili (939 milioni), dei prodotti in metallo (894 milioni), del tessile (424 milioni) e del legno con 106 milioni.
L’impatto della Brexit sulla domanda di importazioni del Regno Unito provocherà minori esportazioni italiane dei settori a maggiore concentrazione di piccole imprese per 727 milioni di euro.
La regione più esposta sul fronte dell’export delle piccole imprese in Gran Bretagna è il Friuli-Venezia Giulia, seguita da Veneto, Toscana, Emilia-Romagna.
La classifica delle provincie più esposte, vede al primo posto Belluno con l’export di MPI sul valore aggiunto regionale pari al 3,93%, seguita da Pordenone con il 2,64%, Gorizia con il 2,58%, Reggio Emilia con il 2,41%, Piacenza con il 2,35%, Prato con il 2,19%, Treviso con il 2,01%, Vercelli con l’1,78%, Vicenza con l’1,71% e Salerno con l’1,70%“.
LEGGI altre notizie di ECONOMIA
@ Riproduzione riservata