5 Dicembre 2024
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Legge di irrigazione della Puglia | OK del Consiglio regionale

Approvata in consiglio regionale la Legge di irrigazione della Puglia. Via libera dunque alla stagione irrigua 2016. I dettagli.

Parte ufficialmente la stagione irrigua 2016

Soddisfazione del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele che riguardo all’approvazione della Legge di irrigazione della Puglia dice: “Ringrazio il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’Assessore all’Agricoltura Di Gioia per la promessa mantenuta. Potrà finalmente partire la stagione irrigua, grazie alla legge approvata in consiglio regionale che di fatto ha stralciato 2,5 milioni di euro dagli 8,5 milioni già stanziati a beneficio dei consorzi di bonifica con la legge di Bilancio della Regione Puglia, ma finora congelati in attesa della riforma della legge regionale 4 del 2012. Inoltre, considerata l’urgenza di far ripartire le manutenzioni straordinarie e ordinarie per la indispensabile manutenzione del territorio, riteniamo non più procrastinabile un approfondimento in merito alle opportunità previste dai Fondi Comunitari FESR e PSR che andrebbero, a nostro avviso, maggiormente esplorate dalla Regione Puglia“.

L’approvazione della legge regionale dà così il via libera definitivo alla stagione irrigua 2016. Ora Coldiretti Puglia attende l’effettiva riforma della legge esistente sui consorzi di bonifica.

Il Direttore di Coldiretti Puglia denuncia: “La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. Va concluso a questo punto l’iter di modifica della legge sulla bonifica in Puglia perché l’azione di accompagnamento che la Regione Puglia ha svolto nel decennio scorso con l’obiettivo di traghettare le strutture consortili fuori dalla crisi economico-finanziaria non ha sortito gli effetti sperati. Il lungo commissariamento e l’improvvida decisione di sospensione della riscossione dei ruoli da oltre dieci anni hanno aggravato la situazione dei Consorzi di Bonifica ubicati sotto la linea dell’Ofanto. Proprio per garantire la sicurezza idraulica, la manutenzione del territorio, il deflusso idraulico, la conservazione e la difesa del suolo è stato valorizzato, in quasi tutte le regioni italiane, il ruolo dei consorzi di bonifica, tenuto conto delle loro funzioni istituzionali strettamente collegate alla gestione del suolo e delle acque. Un ulteriore motivo per far uscire i consorzi di bonifica dalle sabbie mobili in cui permangono da anni perché nel settore irriguo gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210 mila ettari, 102 invasi e vasche di compenso, 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo, 560 chilometri di canali irrigui e circa 10.000 chilometri di condotte tubate“.

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