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Articolo aggiornato giovedì, 1 Marzo 2018 11:47
Occupati e disoccupati gennaio 2018
La stima Istat sugli occupati e disoccupati gennaio 2018 mette in evidenza i soliti dati di una Italia che sul fronte lavoro sostanzialmente resta sempre allo stesso punto. Instabilità lavorativa, ansia e preoccupazione sul futuro continuano a farla da padroni nella vita di migliaia di persone.
La (presunta) crescita
Dopo il calo di dicembre 2018, a gennaio 2018 la stima degli occupati torna a crescere (+0,1%, pari a +25 mila rispetto a dicembre). Il tasso di occupazione sale al 58,1% (+0,1 punti percentuali).
L’occupazione è aumentata nell’ultimo mese per le donne (forte crescita dei giovani 15-24 anni, più lieve degli ultracinquantenni). Tra gli uomini invece si registra un calo (anche) nelle classi di età centrali tra 25 e 49 anni. Crescono in misura consistente i dipendenti a tempo determinato, mentre calano i permanenti e gli indipendenti.
Il dato trimestrale
Nel trimestre novembre 2017 – gennaio 2018 l’occupazione rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente. Segnali positivi (e negativi) si registrano tra le seguenti categorie:
- donne (+0,1%);
- over 50 (+1,0%);
- giovani di 15-24 anni (+2,4%);
- calo tra gli uomini e nelle classi comprese tra 25 e 49 anni.
- crescita dei dipendenti a termine (+2,4%);
- calo dei permanenti (-0,3%) e degli indipendenti (-0,5%).
Nello stesso trimestre, rispetto ai 3 mesi precedenti, alla sostanziale stabilità degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati (-1,1%, -33 mila) e l’aumento degli inattivi (+0,1%, +14 mila).
Occupati e disoccupati gennaio 2018: altri dati
La stima delle persone in cerca di occupazione torna a crescere a gennaio (+2,3%, +64 mila) dopo 5 mesi consecutivi di calo. L’aumento della disoccupazione interessa donne e uomini e si distribuisce tra tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione sale all’11,1% (+0,2 punti percentuali rispetto a dicembre), mentre quello giovanile scende al 31,5% (-1,2 punti).
Dopo l’aumento del mese scorso, a gennaio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cala dello 0,6% (-83 mila). La diminuzione interessa prevalentemente le donne e i giovani 15-24enni. Il tasso di inattività scende al 34,5% (-0,2 punti percentuali).
Su base annua
Si conferma l’aumento degli occupati (+0,7%, +156 mila) determinato esclusivamente dalle donne. La crescita si concentra solo tra i lavoratori a termine (+409 mila) mentre calano gli indipendenti (-191 mila) e i permanenti (-62 mila). Aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+335 mila) ma anche i 15-24enni (+106 mila), mentre calano i 25-49enni (-285 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-4,9%, -147 mila) sia gli inattivi (-0,6%, -75 mila).
Al netto dell’effetto della componente demografica, l’incidenza degli occupati sulla popolazione cresce su base annua tra i 15-34enni e i 50-64enni, mentre è in calo tra i 35-49enni.
Fonte: ISTAT
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