Consumi: l’olio d’oliva è leader mondiale | Crescita record (+49%) nel mondo in 25 anni

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Articolo aggiornato domenica, 6 Maggio 2018 15:06

Olio di oliva leader mondiale

Coldiretti fa il punto della situazione sull’olio di oliva leader mondiale grazie agli ultimi dati del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi).

+49% in 25 anni

I consumi in una sola generazione sono aumentati del 49% negli ultimi 25 anni cambiando la dieta dei cittadini in molti Paesi. Giappone, Brasile, Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, tutti sulla scia del successo della Dieta Mediterranea dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Ciò che emerge in occasione di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, è un successo del Made in Italy.

I consumi nel mondo

Nel 2017 sono stati consumati 2,95 miliardi di chili nel mondo, la metà dei quali nei Paesi dell’Unione Europea. La vetta della classifica è conquistata dall’Italia con 557 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 470 milioni di chili.

Sul podio gli Stati Uniti con un consumo triplicato di ben 315 milioni di chili (+174%) rispetto a 25 anni fa. La domanda, per Coldiretti, è aumentata dai comprovati effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva.

Italiani grandi consumatori di olio d’oliva

Coldiretti fa rilevare che in Italia 9 famiglie su 10 consumano olio d’oliva tutti i giorni (indagine Ismea) rispettando lo stile alimentare fondato sulla dieta mediterranea. L’Italia ha conquistato primati mondiali di longevità grazie alla dieta mediterranea. La speranza di vita degli italiani è salita a 82,8 anni: 85 per le donne e 80,6 per gli uomini.

Olio di oliva leader mondiale: le importazioni in Italia

A fronte di una produzione di 370 milioni di chili, in ITalia vengono importati oltre 500 milioni di chili (dati Istat): 2/3 arrivano dalla Spagna che è anche il 1° produttore mondiale con un miliardo di chili. L’ondata di maltempo del 2018 ha pesato sulle importazioni con almeno 25 milioni di piante di ulivo danneggiate dalla Puglia all’Umbria, dall’Abruzzo sino al Lazio con danni fino al 60% in alcune zone.

Occhio all’olio “finto italiano”

Le condizioni per crescere e conquistare i mercati ci sono ma Coldiretti mette in risalto il rischio evidente che olio straniero venga “spacciato” come italiano. Occhio dunque alle etichette che vanno lette con attenzione e che devono essere più chiare e leggibili con caratteri più grandi.

Coldiretti consiglia di acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane. L’altro consiglio è di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo.

L’olio di qualità

Conclude Coldiretti: “Un olio extravergine di oliva (EVO) di qualità deve essere profumato all’esame olfattivo deve ricordare l’erba tagliata, sentori vegetali. All’esame gustativo deve presentarsi con sentori di amaro e piccante, gli oli di bassa qualità invece puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Riconoscere gli oli EVO di qualità significa acquistare oli ricchi di sostanze polifenoliche antiossidanti fondamentali per la salute“.

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