6 Dicembre 2024
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Scorpione a Casamassima

Inquietante incontro di una coppia che si è ritrovata di fronte uno scorpione che passeggiava indisturbato sul marciapiede. Il ritrovamento di uno scorpione a Casamassima ci dà lo spunto per parlare di questo animale velenoso le cui specie presenti in Italia sono inoffensive. Non si segnalano infatti casi di attacchi all’uomo da parte degli scorpioni la cui eventuale puntura provoca effetti meno gravi di una puntura di ape.

L’habitat naturale

Sono almeno 1500 le specie di scorpioni in tutto il mondo ma solo alcune di queste sono in grado di iniettare un veleno che può causare conseguenze gravi per l’uomo. Quelli pericolosi vivono in alcune zone dell’Africa, in particolare Angola, Botswana, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe.

Gli scorpioni presenti in Italia appartengono al genere Euscorpius e Buthus (specie “Buthus occitanus”), sono molto piccoli e innocui per l’uomo. Vivono in zone umide, in particolar modo in luoghi di montagna (generalmente umidi) ed è facile ritrovarli sotto i sassi perché amano rifugiarsi nelle fessure delle rocce e in vecchi muri. Qualcuno si chiederà “posso quindi ritrovarmeli in casa?” La risposta è SI, in particolar modo in luoghi dove c’è umidità e calore come nella doccia e nel bagno, se si vive in abitazioni in campagna.

Scorpione a Casamassima: un caso isolato

Quello ritrovato in viale della Libertà a Casamassima, in provincia di Bari, nei pressi di una farmacia, si tratta di un caso isolato che non desta preoccupazione. Se i ritrovamenti dovessero diventare più frequenti allora sarà il caso che il Comune (attualmente commissariato) prenda in considerazione l’idea di una disinfestazione.

La specie rinvenuta a Casamassima è la “Buthus occitanus”, da alcuni anni introdotta involontariamente in Italia e riconoscibile per il colore giallo e le chele sottili, non ingrossate. Non è da sottovalutare perché questa specie è dotata di un veleno più potente e quindi relativamente pericoloso. E’ uno scorpione spagnolo ma si trova anche nel Nizzardo (costa azzurra) ed è probabile che esista anche sulla frontiera italo-francese. Molti di voi avranno visto il film spagnolo “Marcellino pane e vino” (1955) in cui il bimbo, punto da uno scorpione, rischiava di morire. Quello scorpione era proprio il Buthus.

Gli esemplari di “Buthus occitanus” del nord Africa provocano una febbre molto alta per almeno due giorni ma va detto che quelli italiani non provocano effetti così “gravi”.

Non sottovalutare il pericolo

Le punture di scorpione non vanno tuttavia sottovalutate e occorre intervenire in tempo in caso di puntura che può provocare una reazione allergica anche pericolosa. Nei casi più gravi infatti si può subire uno shock anafilattico: la persona vittima di una puntura di scorpione suda abbonantemente, aumenta la salivazione alla bocca fino ad arrivare a una minzione o escrezione di feci involontarie. Inoltre può accelerare il battito cardiaco e si possono manifestare anche contrazioni muscolari che provocano movimenti involontari della testa, del collo e degli occhi.

Il pericolo va sottovalutato ancora meno, nei casi di punture subite da bambini, anziani, soggetti allergici e da persone con difficoltà a livello polmonare e cardiaco.

Cosa fare in caso di puntura

Se dovesse accadere di essere punti, i medici consigliano di mantenere la calma e non applicare fasciature per stringere la zona colpita. Non è una buona idea nemmeno quella di succhiare sul punto della puntura con l’intento di rimuovere il veleno. Nei casi di forte dolore e gonfiore è meglio recarsi al più vicino pronto soccorso oppure chiamare il proprio medico.

Ecco invece cosa bisogna fare in caso di puntura di scorpione con manifestazioni dolorose non importanti:

  • nell’impossibilità di un intervento medico immediato e/o nel frattempo:
    • immobilizzare la zona colpita;
    • lavarla con acqua e sapone, pulendola delicatamente;
    • spremere lievemente la pelle per estrarre il veleno;
    • per attenuare il dolore, applicare del ghiaccio per 10/15 minuti (ripetendo più volte l’operazione) coprendolo con un telo per evitare danni da freddo alla cute;
  • contattare successivamente il centro antiveleni più vicino che provvederà all’identificazione dello scorpione.
Cosa è opportuno fare se si trova uno scorpione

Una volta appurato di vivere in zone dove frequentemente vengono ritrovati gli scorpioni è opportuno sigillare sempre il tappo della doccia quando non in uso. E solo nel caso di ritrovamento di numerosi scorpioni nella propria abitazione, è opportuno contattare un’azienda che si occupa di disinfestazione.

Allo stesso modo, se i ritrovamenti avvengono frequentemente nelle vie cittadine del proprio comune di residenza, è meglio informare il comune e/o la Protezione Civile.

L’esperienza di una donna punta da uno scorpione

Come spesso accade, c’è sempre qualcuno che allarma (non è il nostro caso) e chi sminuisce i pericoli (nemmeno questo è il nostro caso). E allora ci pare doveroso raccontare l’esperienza di una donna del leccese che è stata punta da uno scorpione.

Alcuni anni fa sono stata punta a un dito da uno scorpione, in quel momento ho sentito una specie di ‘scossa elettrica’, poi un dolore tremendo. Ho avuto il coraggio e il sangue freddo di farlo entrare in un barattolo e l’ho portato con me al pronto soccorso dove mi hanno dato il cortisone. Sono guarita in una decina di giorni.

Morale della “favola”: come nel nostro stile, nessun allarmismo ma neanche (come abbiamo letto in alcuni commenti sui social) sminuire a prescindere.

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