Tempo di lettura stimato: 6 minuto/i
Cibi strani
Cibi strani. Le culture di tutto il globo sono diverse e anche usi e costumi a tavola differiscono molto in base sia alle risorse territoriali e alle credenze popolari che alle tradizioni del luogo. Talvolta certe usanze possono lasciare basiti e far passare l’appetito. Mangiare è uno dei più grandi stimoli per chi ama viaggiare, specialmente quando si preferisce addentrarsi nella cultura del luogo per viverla appieno al posto dei soliti villaggi vacanza, poco tipici e troppo standardizzati. Qualche volta magari si può rompere la routine arricchendo il proprio repertorio di gusti e sapori (e cibi strani!). Il problema è che ogni piacere presenta il suo lato “oscuro” e spesso assaggiare cibi e alimenti che consideriamo “disgustosi” rappresenta una sfida davvero troppo grande per le nostre papille gustative e per la nostra cultura occidentale. Il più delle volte ci si lascia condizionare dai pregiudizi.
La lista di alcuni “cibi strani“
Ecco dunque la lista di alcune “prelibatezze” (a voi il giudizio) che potrebbero venir servite a noi, “poveri turisti sprovveduti”, in giro per il mondo….P.S.: leggete a stomaco vuoto ciò che segue e stabilite voi se trattasi di cibi strani oppure di cibi che mangereste volentieri.
Vino di Serpente
Ad Hanoi in, Vietnam, è tradizione consumare assieme agli ospiti più prestigiosi del vino molto alcolico preparato con un bel serpente in infusione. Si tratta di un vino ottenuto dal riso che si lascia fermentare per mesi con all’interno serpenti, ma anche tartarughe, scorpioni, insetti ed uccelli messi a macerare. Sembra abbia virtù terapeutiche e che il suo sapore sia talmente forte che va bevuto tutto d’un fiato. Only the braves.
Uovo ripieno
Si chiama Balut, viene direttamente dalle Filippine quest’uovo ripieno di…un pulcino implume. Si, proprio così, un embrione di pulcino. Viene mangiato completamente crudo o leggermente scottato, una vera schifezza…ehm volevamo dire.. delizia! Viene generalmente considerato una delle prelibatezze in tutta l’Asia sud-orientale, specialmente nelle Isole Filippine, in Cambogia, nel Laos ed in alcune zone della Cina. In questi paesi viene considerato un alimento dalle grandi proprietà afrodisiache e per questo viene spesso venduto durante la notte nei quartieri a luci rosse da venditori ambulanti.
Vermi e insetti
Sempre dall’Est, arrivano improbabili pietanze a base di vermi, ragni, larve ed altre finezze, addirittura confezionati in lattine come fossero tonno in scatola. Ma la cultura dell’entomofagia (l’arte del cibarsi di insetti), sta prendendo piede un po’ in tutto il mondo, poiché sembra che questi siano ricchissimi di proteine e vitamine.
Caffè Kopi
Bevanda proveniente dall’Indonesia, fa letteralmente passare la voglia di bere caffè. E’ composta prevalentemente da escrementi di insetti vari, specialmente lo Zibeto Comune, il quale si nutre di bacche di caffè che digerisce in parte e poi rilascia nell’ambiente mediante la defecazione. E’ ritenuto il caffè più pregiato e costoso al mondo, infatti costa circa 500 euro all’etto. Per liberarsi dalla dipendenza dalla caffeina questo è il metodo ideale.
Gelatina di zampe di mucca
Sembra il nome di una pietanza uscita direttamente dal libro di Harry Potter, e invece è un piatto tipico polacco, molto saporito a quanto dicono, che viene servito di solito durante l’inverno. Prima viene estratto il grasso dalla zampa del bovino, poi viene fatto bollire per ore con l’aggiunta di molte spezie e infine viene lasciato raffreddare nel frigorifero.
Birra Peruviana
Nulla di strano nel nome, che fa pensare subito ad una bella birra fresca, magari artigianale e dal forte sapore di malto. Si, peccato però che sia fatta con ossa umane! La bevono da secoli gli Indios dell’etnia dei Cocomo, in Perù. Quando un parente muore, i familiari più stretti preparano una bibita con le sue ossa, che poi berranno insieme in una macabra convivialità. In questa maniera i parenti si assicurano che lo spirito della persona morta continui a vivere all’interno della famiglia.
Dita di scimmia fritte
Vengono servite come apprezzato aperitivo in Indonesia e si presentano come pezzetti di carne secca e abbrustolita su un piatto con verdure e riso assieme a una bibita analcolica, prima di un pasto. Quando si dice “finger food”!
Lutefisk
Un piatto di pesce che arriva dalla Norvegia. Peccato che si tratti di merluzzo messo in ammollo nella soda caustica, per cui assume un aspetto molliccio e “saponificato”. La preparazione prevede una lavorazione di 14 giorni prima della cottura. Il pesce viene immerso in acqua per sei giorni, poi scolato e immerso nuovamente, ma stavolta in una soluzione di idrossido di sodio (soda caustica, appunto), per due giorni. Questo provoca una denaturazione delle proteine e fa sì che il pesce assuma una consistenza gelatinosa. In questo stadio il pesce è velenoso e per poter essere consumato deve subire un secondo ammollo di altri 6 giorni con frequenti cambi d’acqua per essere depurato totalmente dalla soda caustica. Al termine di questo procedimento il lutefisk può essere cucinato e servito.
Uovo dei cent’anni
Un tempo, quando i moderni frigoriferi non esistevano, la fermentazione (insieme all’essiccazione e alla salamoia) era uno dei pochi sistemi efficaci di conservazione dei cibi. Queste ”Uova dei 100 anni” si rifanno a tale antico metodo, essendo esse nient’altro che uova (di gallina, ma anche di quaglia o anatra) messe a fermentare avvolte in uno strato di cenere, sale e argilla per un lasso di tempo variabile da qualche settimana o qualche mese. Questa prolungata fermentazione va ad alterare il ph delle uova rendendo il tuorlo cremoso e talmente scuro da risultare quasi nero, l’albume invece assume un singolare colore marrone, l’odore di queste uova è molto pungente con forti sentori di zolfo. In Cina le ”Uova Centenarie” vengono considerate delle vere e proprie prelibatezze.
Dopo queste esotiche delizie diamo uno sguardo anche in Italia e vediamo che anche nel Belpaese abbiamo i nostri piatti a prova di stomaci impavidi: le lumache, sia di mare che di terra; il casu marzu sardo, ossia il tipico formaggio con larve di mosca vive; il sanguinaccio, piatto campano composto da sangue di maiale e cioccolata; la lingua di mucca salmistrata; la trippa di bue.. per citarne alcuni. E’ proprio il caso di dire “Paese che vai, prelibatezze che trovi e che mangi!”.
@ Riproduzione riservata