27 Luglio 2024
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emergenza-31-dicembre-2022

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EMERGENZA 31 DICEMBRE 2022

Come ormai noto, è arrivata (di fatto) la proroga, guarda caso su proposta di Mario Draghi: stato di emergenza 31 dicembre 2022. È il risultato della riunione del Consiglio dei Ministri del pomeriggio di lunedì 28 febbraio a Palazzo Chigi.

DICHIARATO IL NUOVO STATO DI EMERGENZA

ll Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022. Il motivo (ufficiale) è l’esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.

Per organizzare e attuare gli interventi più urgenti sono stati stanziati 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

DI FATTO..UNA PROROGA

Dunque ce l’hanno fatta, il “Governo dei migliori” ha trovato la scusa che serviva per prorogare, di fatto, lo stato di emergenza dell’Italia. Diciamo “di fatto” perché è ovvio che si tratta di un nuovo stato che non ha a che fare con quello contro il Covid (che scade dopo varie proroghe il 31 marzo 2022) ma che appunto, di fatto, tiene gli italiani comunque in emergenza.

LA GUERRA E L’ACCOGLIENZA DEI CITTADINI UCRAINI: LA SCUSA CHE SERVIVA

La guerra che non ci voleva ma che per alcuni lassù evidentemente è arrivata al momento giusto per giustificare nel nostro Paese l’introduzione di un nuovo stato di emergenza. Uno strumento di cui ormai il Governo Draghi fa uso e consumo come se fosse un medicinale per il mal di testa (che infatti ha pure le sue controindicazioni).

Fino alla fine dell’anno quindi (salvo ulteriori altre proroghe che, statene certi, arriveranno grazie a mille altre “motivazioni”) gli italiani continueranno a “vivere” in una emergenza che sarà sempre più profonda se pensiamo all’aumento esponenziale dei prezzi di tutto. C’è da sperare solo che non si finisca anche nel terzo conflitto mondiale che sarebbe la fine non solo per gli italiani.

CRISI IN UCRAINA: Ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri ha così approvato il decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina. Il decreto interviene, alla luce dell’emergenza in atto, in diversi ambiti di seguito elencati.

I ministri che hanno proposto (insieme a Draghi) le suddette misure:

  • Luigi Di Maio (Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio);
  • Lorenzo Guerini (Ministro della difesa);
  • Luciana Lamorgese (Ministro dell’interno);
  • Roberto Cingolani (Ministro della transizione ecologica),
  • Maria Cristina Messa (Ministro dell’università e della ricerca).
DIFESA

In particolare, il provvedimento contiene una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. È prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti. 

ENERGIA

Una seconda parte si occupa del livello di rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. Per questo si autorizza l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza.

La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili.

Per rendere concretamente operative le misure, sono stati affidati una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale. 

RIFUGIATI

Il decreto prende prime misure per l’eventualità che una parte del flusso dei profughi si indirizzi presso l’Italia dove vi è già una cospicua presenza di cittadini ucraini (circa 250.000 persone).

Il provvedimento prevede, pertanto, il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Inoltre, si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei CAS anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.

UNIVERSITÀ

Infine, è istituito un apposito fondo da 500 mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani.

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