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Articolo aggiornato martedì, 2 Aprile 2019 14:44
Il conte Tacchia
A partire da questa sera Enrico Montesano sarà al Teatroteam di Bari per interpretare Il conte Tacchia, celebre personaggio dell’omonimo film del 1982 diretto da Sergio Corbucci.
Una commedia musicale
Dopo “Rugantino” e “Il Marchese del Grillo”, Montesano ha voluto portare sulle scene un altro popolare personaggio che ha colpito l’immaginario collettivo, “Il Conte Tacchia” per chiudere questa sorta di trilogia. La versione in commedia musicale, liberamente tratta dall’omonimo film interpretato anni or sono dallo stesso Enrico Montesano, racconta la lunga e tormentata storia d’amore tra Fernanda e Checco dal 1910 fino al 1944.
Al Teatroteam di Bari per tre giorni
La commedia di Montesano farà tappa a Bari al Teatroteam da venerdì 29 marzo (ore 21), in replica sabato (ore 21) e domenica 31 marzo 2019 (ore 18,30). Sempre al Teatroteam sono aperte le prelazioni sottoscrizioni per gli abbonamenti alla 29ma Stagione Teatrale 2019/2020. Sarà possibile abbonarsi alle Rassegne “The Musical show”, ”Nonsoloprosa”, ”Danza & Danza” e “Comix”.
Botteghino P.zza Umberto 37-infotel.080/5210877-5241504
Modernità… tornando all’antico
“Nel mettere in scena la commedia musicale ho cercato di dare una connotazione prettamente teatrale…forse oggi per fare qualcosa di moderno c’è bisogno di un ritorno all’antico, anzi direi al classico, per questo ho optato una scenografia di fondali dipinti“.
L’attore aggiunge: “I numerosi cambi di scena (diciotto ne hanno contati i miei tecnici) vengono eseguiti a vista, diventando di fatto dei momenti coreografici dando continuità allo svolgimento del racconto, senza pause, conferendo alla messa in scena scorrevolezza e ritmo. Il movimento verticale dei fondali si somma a quello orizzontale dei carri che entrano ed escono di scena, portando spaccati di interni ed oggetti di scena“.
IL FILM
La versione cinematografica s’ispirò alla vita di Adriano Bennicelli, soprannominato “il conte Tacchia”, un nobile romano vissuto tra il 1860 e il 1925.
TRAMA DEL FILM
1910. Figlio di falegname, Francesco “Checco” Puricelli, in arte “Conte Tacchia” (per il vezzo di aggiustare i mobili traballanti con delle zeppe di legno dette “tacchie”) sogna l’aristocrazia, incarnata nel Principe Terenzi, ma dovrà fare i conti con la dura realtà di una nobiltà romana ormai decadente e rozza.
La vicenda si articola tra il suo amore per la popolana Fernanda e la Duchessina Elisa e situazioni grottesche alle quali egli sfugge beffardamente, fino a che viene investito del titolo di Conte dal re Vittorio Emanuele III.
Dopo avere evitato di rimanere coinvolto in un matrimonio per interessi, si arruola nell’esercito in partenza per la Libia. Durante un’azione, di fronte alle preponderanti forze libiche, gli ufficiali decidono che le truppe italiane coprano la loro ritirata fino all’estremo sacrificio. Checco, davanti alla viltà di questa decisione, si offre per adempiere da solo, scampando alla morte grazie al fortunoso incontro con un ufficiale libico che aveva aiutato anni prima a tornare nel proprio Paese.
Creduto morto, Checco ne approfitta per disertare, disgustato dalla violenza del conflitto e dalla ipocrisia e viltà della classe aristocratica. Egli torna a Trastevere in incognito, spacciandosi per commerciante ambulante maghrebino, tanto per prelevare Fernanda, suo vero amore, e cominciare una nuova vita in America.
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