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22 Ottobre 2024
Home » Economia » Spendono 3 miliardi per rinfrescarsi | GELATO o BIRRA, cosa preferite?
spendono 3 miliardi per rinfrescarsi

spendono 3 miliardi per rinfrescarsi

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Spendono 3 miliardi per rinfrescarsi

Le famiglie italiane per questi alimenti non badano a spese. Si spendono 3 miliardi per rinfrescarsi dal caldo torrido dell’estate e lo fanno acquistando gelati e birre.

Testa a testa tra gelati e birre

I dati li fornisce una rilevazione eseguita da Confartigianato, secondo la quale gli italiani spendono 3 miliardi per rinfrescarsi, in particolar modo si spendono complessivamente 3,1 miliardi di euro all’anno per consumare gelati e birre.

Si tratta di una spesa più o meno equamente divisa: 1.541 milioni di euro per i gelati e 1.523 milioni di euro per le birre.

In media, ciascun nucleo familiare spende ogni anno 71,5 euro per i gelati e 70,7 euro per le birre.

Cresce il numero di birrifici e gelaterie

Confartigianato presenta numeri che dimostrano il livello di apprezzamento dei consumatori italiani ed esteri nei confronti dei prodotti artigianali made in Italy.

Sono 15.969 imprese attive in questo senso: 15.702 pasticcerie e gelaterie e 267 birrifici.

Il numero dei birrifici artigianali è cresciuto negli ultimi 3 anni del 61,8% (una impresa ogni 11 giorni). Questo, secondo Confartigianato, dimostra che agli italiani non solo piace la birra ma crescono coloro ai quali piace anche produrla.

La situazione a livello regionale

Secondo la rilevazione di Confartigianato è la Lombardia a vantare il maggior numero di gelaterie e birrifici artigiani. Questa è una parziale classifica:

  1. Lombardia (2.073)
  2. Sicilia (1.536)
  3. Campania (1.512)
  4. Veneto (1.420)
  5. Emilia Romagna (1.347).
La situazione a livello provinciale

Sempre secondo la rilevazione di Confartigianato, è Roma la città a vantare il maggior numero di imprese (tra gelaterie, pasticcerie e birrifici). Questa la classifica:

  1. Roma (900)
  2. Napoli (687)
  3. Torino (661)
  4. Milano (541)
  5. Salerno (444).
I prezzi

Il livello qualitativo di una certa rilevanza non comporta, secondo Confartigianato, un problema per le tasche degli italiani.

A giugno 2016 il prezzo dei gelati è sceso dell’1,9% rispetto allo scorso anno, mentre quello delle birre è stazionario (0,2%).

Anche grazie anche ai prezzi contenuti, nei primi cinque mesi del 2016 le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari crescono in valore dello 0,5% e in volume dello 0,6%, invertendo la tendenza negativa che durava da cinque anni.

Consumi e salute

La rilevazione di Confartigianato dice anche che la qualità dei prodotti alimentari artigiani, protagonisti della dieta mediterranea, non nuoce al portafogli e fa bene anche alla salute.

La quota di italiani in condizione di obesità è scesa dal 10,3% del 2014 al 9,8% del 2015, la più bassa di tutti i Paesi UE che si affacciano sul Mediterraneo e inferiore alla media del 16,7% di persone obese registrata nell’Unione europea.

E voi cosa preferite? Un bel gelato o una birra fresca (non ghiacciata… perché farebbe male allo stomaco).

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