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Un sabato da Stadio | Da Sanremo a Torino, “Dove sta Zaza”
Un sabato da Stadio. Possiamo definirla così la serata vissuta ieri tra le emozioni di Juve-Napoli e quelle del Festival di Sanremo che ha visto gli Stadio trionfare e dove si è parlato anche del problema Ilva e di Taranto grazie a Beppe Fiorello.
A Sanremo trionfano Gli Stadio
E’ stato un sabato da Stadio: a Sanremo il trionfo del gruppo di Curreri e a Torino si giocava l’importante incontro Juve-Napoli tra la seconda e la prima della serie A. Se ti interessa l’argomento sportivo di ieri ne abbiamo parlato nel nostro articolo qui. Ma torniamo al Festival perché è stato un sabato da Stadio perché hanno trionfato la costanza, l’esperienza e la bravura e alla fine è arrivato il giusto premio agli Stadio, dopo anni di successi e sacrifici. Il loro successo è la dimostrazione che quando c’è il talento, i successi e le grandi soddisfazioni arrivano sempre, anche quando magari non si aspettano neanche più o quando si pensa che possa essere troppo tardi. Sia chiaro, gli Stadio non dovevano dimostrare nulla a nessuno perché la loro carriera e i loro successi negli anni parlano da soli ma come ha ammesso dopo la premiazione il leader del gruppo Gaetano Curreri con le lacrime agli occhi, dopo alcuni ultimi posti e poco più, nelle scorse edizioni, vincere il Festival di Sanremo 2016 ha un gusto particolare e molto emozionante. E ha ragione, la canzone degli Stadio “Un giorno mi dirai” è una bella canzone, forse meritava la vittoria anche qualche altro cantante ma va bene così perché il gruppo di Gaetano Curreri di cui fanno parte anche Giovanni Pezzoli, Roberto Drovandi e Andrea Fornili, ha meritato ugualmente questo successo. Un sabato da Stadio … appunto.
La serata finale di ieri 13 febbraio 2016 in un sabato da Stadio
Un sabato da Stadio e di musica. Al secondo posto si è classificata la giovane Francesca Michielin e al terzo posto l’inedita coppia Giovanni Caccamo & Debora Iurato. La serata è cominciata con il ritorno sul palco di Francesco Gabbani proclamato vincitore della categoria Nuove Proposte nella serata del 12 febbraio che ha cantato il suo brano “Amen“. Dopo il collegamento con New York con “Il Volo“, trionfatori della scorsa edizione del Festival, è stato poi il momento del ripescaggio e, a sorpresa, è stata Irene Fornaciari (con il brano “Blu”) a farcela aggregandosi così agli altri cantanti qualificatisi nella serata precedente. E’ stata poi la volta del primo ospite, il ballerino famoso in tutto il mondo, Roberto Bolle che si è esibito sul palcoscenico danzando sulle note di We will rock you. Dopo Bolle, con Francesca Michielin si è ufficialmente aperta la gara finale dove ogni esibizione è stata anticipata dal video del saluto particolare di un artista a ogni cantante in gara. A un certo punto Carlo Conti ha chiamato sul palco l’altra ospite, la cantante Cristina D’Avena che il popolo del web ha chiamato a gran voce ancor prima che cominciasse il Festival. La D’Avena ha cantato i brani “Il valzer del moscerino”, “Kiss me Licia”, “Occhi di gatto” e “La canzone dei Puffi”. Dopo la solita piacevole e stravagante pazza esibizione di “Elio e le storie tese”, hanno fatto “irruzione” sul palco i toscani Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello (ormai dove c’è Conti ci sono loro.. e viceversa) che hanno scherzato con Conti come si fa tra amici che si sfottono. E’ poi toccato al super ospite italiano Renato Zero salire sul palco che ha cantato un medley di alcuni dei suoi più grandi successi. I “Coniugi Salamoia” e Rocco Tanica dalla Sala Stampa sono intervenuti anche ieri con la solita divertente simpatia confermando la loro positiva partecipazione al Festival. Poi è salito sul palco Beppe Fiorello (di cui parliamo dopo). E Carlo Conti ha annunciato la classifica dall’ultimo al quarto classificato. L’annuncio è stato seguito dalle esibizioni del dj e producer Willy William. seguito da Guglielmo Scilla che parteciperà alla fiction “Baciato dal sole”. La manifestazione si è poi conclusa con le premiazioni e la proclamazione dei vincitori.
La classifica e i premi
1. STADIO, Un giorno mi dirai
2. Francesca Michielin, Nessun grado di separazione
3. Giovanni Caccamo & Debora Iurato, Via da qui
4. Enrico Ruggeri, Il primo amore non si scorda mai
5. Lorenzo Fragola, Infinite volte
6. Patty Pravo, Cieli immensi
7. Clementino, Quando sono lontano
8. Noemi, La borsa di una donna
9. Rocco Hunt, Wake up
10. Arisa, Guardando il cielo
11. Annalisa, Il diluvio universale
12. Elio e le Storie Tese, Vincere l’odio
13. Valerio Scanu, Finalmente piove
14. Alessio Bernabei, Noi siamo infinito
15. Dolcenera, Ora o mai più (le cose cambiano)
16. Irene Fornaciari, Blu
Il Premio Sergio Bardotti – Miglior Testo è andato al brano “Amen” di Francesco Gabbani (che ha così vinto il terzo premio). Il Premio per la Miglior Musica Giancarlo Bigazzi è andato a “Un giorno mi dirai” degli Stadio. Il Premio della critica Mia Martini è andato a “Cieli immensi” di Patty Pravo. E gli Stadio hanno vinto anche il Premio Sala Stampa “Lucio Dalla”.
La partecipazione di Beppe Fiorello: il ricordo di Modugno, Taranto, l’acciaio e l’Ilva
Quando è stato chiamato sul palco, dopo una breve intervista Beppe Fiorello ha presentato la prossima produzione che lo vedrà protagonista lunedì e martedì prossimi, “Amara terra mia” che parla di emigranti che sono costretti a scappare lontano dalla propria terra (la Terra dei Fuochi) per trovare il proprio futuro. Ha ricordato Domenico Modugno con il suo successo del 1958 con “Nel blu dipinto di blu” facendo “Volare” gli italiani. E, a sorpresa, Fiorello si è esibito con un monologo parlando dell’illusione dell’acciaio e di com’è nata l’idea delle forze politiche dell’epoca di far partire la produzione dell’acciaio da Taranto per dare lavoro a migliaia di persone da quel 9 luglio 1960 quando fu posata la prima pietra per l’inizio della produzione industriale dell’acciaio a ridosso del quartiere Tamburi di Taranto che negli anni ha raccolto tantissime famiglie di tanti operai dell’Ilva che altrimenti forse sarebbero emigrati altrove per cercare fortuna. Diventarono 2 milioni e mezzo le tonnellate di acciaio grezzo lavorate all’Ilva di Taranto in quel polo che diede lavoro a più di 43 mila persone e che è diventato negli anni il più grande d’Europa con tantissime aziende che lavoravano e lavorano con l’indotto Ilva. Purtroppo però, ricorda Fiorello, nel frattempo la gente si è ammalata e tanti sono stati i morti da inquinamento.. e molti, chi ha potuto, sono scappati via, lontano da quel territorio, una volta bellissimo, e ora diventato di morte e malattie (e abbandonato dallo Stato!).
I numeri del Festival
La serata finale è stata vista da oltre 11.200.000 telespettatori per uno share del 52.5% che è stato il più alto degli ultimi 11 anni. Un successo inconfutabile che dimostra che ogni anno si parla e si critica ma alla fine, tantissimi guardano il Festival. Per leggere i numeri delle Serate precedenti, leggi qui gli altri articoli che abbiamo scritto per ogni Serata.
Considerazioni finali
Carlo Conti ha condotto, a nostro avviso, magistralmente il Festival. Fin dall’inizio lo abbiamo accostato al grande Pippo Baudo e non è azzardato perché il Festiva è diventato sempre più il Festival di Carlo Conti… e infatti ha confermato oggi che condurrà anche la 67 esima edizione. Chi lo ha accompagnato sul palco quest’anno è migliorato durante le serate: Garko a un certo punto ha deciso di prendersi in giro da solo, la Guenea non ha sfigurato ma dei tre ha decisamente vinto Virginia Raffaele con le sue esilaranti imitazioni e che ieri sera ha interpretato sé stessa ed è stato piacevole scoprire anche la sua vera natura. E si è tolta pure la soddisfazione di ballare con Roberto Bolle. E’ stato il Festival delle grandi emozioni: da Ezio Bosso su tutti, a Laura Pausini, Eros Ramazzotti, i Pooh, Renato Zero, Nino Frassica e tanti altri che hanno regalato momenti unici. Qualcuno dirà che è stato il Festival dei “vecchi”, noi non siamo d’accordo perché i giovani (sia della categoria Campioni che quelli delle Nuove Proposte) si sono fatti valere. A noi sono piaciuti il vincitore Francesco Gabbani, Chiara Dello Iacovo ed Ermal Meta. E ci sono piaciuti pure Alessio Bernabei, Rocco Hunt e Clementino con canzoni di tematiche importanti e orecchiabili. E’ stato un bel Festival, in barba ai detrattori ai quali non piace a prescindere.
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