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Blitz NAS per formiche in ospedale
Dopo la segnalazione di alcuni giorni fa, scatta oggi il blitz NAS per formiche in ospedale. E’ già il secondo, quello che i Carabinieri hanno effettuato stamattina all’alba nell’ospedale San Paolo di Napoli.
Si cercano prove e colpevoli
La Procura di Napoli ha fatto scattare i controlli di stamattina da parte dei Carabinieri sul personale in servizio nei settori di vigilanza e pulizia. S’indaga anche a livello amministrativo per quanto riguarda la gestione dei suddetti servizi che certamente non funzionano. Quella foto che ritraeva il corpo di una donna ricoverata nel reparto di Medicina in un letto pieno di formiche ha fatto il giro di web, giornali e televisioni. La signora (per sua fortuna) è stata dimessa proprio ieri 15 giugno. Nel frattempo lo sdegno è arrivato da tutte le parti, dai semplici cittadini ai rappresentanti politici e delle varie istituzioni. Ma lo sdegno serve a poco, ci sarebbe bisogno di punizioni esemplari nei confronti dei colpevoli di queste situazioni inaccettabili. E servirebbe davvero un senso di responsabilità e rispetto nei confronti dei malati che evidentemente in alcune strutture sanitarie d’Italia non c’è.
Stamattina, durante il blitz NAS per formiche in ospedale, il direttore sanitario Rago ha assicurato che l’ospedale è pulito. Eppure le foto dicono il contrario….. I controlli sono durati circa 3 ore e i Carabinieri hanno prima identificato tutti i dipendenti dell’ospedale e tutti coloro che ci lavorano all’interno, poi sono passati ai controlli degli ambulatori e delle camere.
L’esposto in Procura
Codacons nei giorni scorsi ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli sul grave caso delle formiche trovate nel letto di una paziente. Si legge nell’esposto di Codacons:
“E’ indispensabile che la Procura accerti alla radice le responsabilità di quanto accaduto, verificando in primis il ruolo delle istituzioni. Dal Ministero della salute alla Regione Campania, alle istituzioni locali e alla stessa struttura ospedaliera, ai medici operanti al suo interno e a tutto il personale. Si verifichi sull’eventualità della presenza di omissioni, specie sul fronte della prevenzione, che abbiano concorso a determinare tale episodio, dal momento che ben potrebbero configurarsi diverse fattispecie penalmente rilevanti.
Nello specifico l’associazione chiede alla Procura di aprire una indagine alla luce dei possibili reati “di cui all’art. 328 c.p. reato di rifiuto di atti d’ufficio. omissione; reati di omesso controllo e vigilanza, reato contro la salute in violazione dell’art. 32 della Costituzione, inosservanze delle norme in materia di sicurezza, e di voler esperire nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile l’azione penale”.
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