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Articolo aggiornato mercoledì, 15 Novembre 2017 15:28
Indagati hackers Anonymous
L’attacco informatico messo in atto sabato 11 novembre ai danni dei siti istituzionali italiani e dell’UE stavolta non è passato inosservato. Indagati hackers Anonymous dalla Procura di Roma con l’indagine affidata al pm Eugenio Albamonte per ipotesi di reato di accesso abusivo ad archivio informatico.
Le informazioni rivelate
Si tratta di una quarantina di documenti che si riferirebbero a fatti accaduti recentemente e non solo. Tra le informazioni ci sarebbero numeri di telefono, indirizzi, mail, ordinanze di servizio delle Questure, buste paga e fotocopie di documenti d’identità di appartenenti a forze di polizia e forze armate. L’attacco di Anonymous è stato svelato solo ieri dagli stessi hackers sul proprio blog e su Twitter con un eloquente post.
Il post degli hackers
“Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento europeo.
Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre email, portali, documenti, verbali e molto altro. Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura; file riguardanti i NoTav e i dissidenti; varie circolari ma anche numerose mail“.
La corsa ai ripari del Dipartimento di Sicurezza
La Polizia Postale dice di aver individuato e bloccato il tentativo d’intrusione degli hackers impedendo loro di entrare nei sistemi di sicurezza dei server. Secondo il Dipartimento di Sicurezza gli hacker sarebbero riusciti ad accedere solo 2 account di posta elettronica gestiti da 2 dipendenti della Difesa e della Polizia di Stato. Un tentativo di sminuire l’operazione illecita messa a segno dagli hackers o un modo per dire “tranquilli, è solo fuffa”?
Indagati hackers Anonymous
La Procura vuole vederci chiaro con l’indagine atta a individuare gli autori del gesto perpetrato ai danni delle istituzioni governative e militari. L’ipotesi di reato è quella di accesso abusivo ad archivio informatico di Stato.
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