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22 Ottobre 2024
Home » Cronaca » Italia » Rita Dalla Chiesa contro scarcerazione di Totò Riina | “Un uomo mai pentito”
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Rita Dalla Chiesa contro scarcerazione di Riina

Da ieri circola la notizia sulla possibilità di scarcerazione del boss di “Cosa Nostra” 86enne perché la Cassazione ha affermato che “E’ malato e anziano, ha diritto a una morte dignitosa“. Totò Riina pare sia afflitto da una grave cardiopatia e da neoplasia renale che non gli permette nemmeno di sedersi. Il tribunale di sorveglianza di Bologna deciderà a breve sul da farsi. Duro e amaro il commento di Rita Dalla Chiesa contro scarcerazione di Riina che ha detto: “Se lo dovessero scarcerare non crederei più nella giustizia“.

La strage di via Carini

Suo padre, Generale e Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, fu ucciso dalla mafia, insieme alla sua seconda moglie (Emanuela Setti Carraro) e a un agente della scorta, a Palermo il 3 settembre 1982. I colpi di Kalashnikov AK-47 esplosi da una BMW che affiancò l’A112 sulla quale viaggiava insieme alla moglie, non lasciarono scampo a entrambi. Un trauma e un dolore incommensurabili per la figlia Rita nata il 31 agosto 1947 dal primo matrimonio di suo padre con Dora Fabbo (poi deceduta il 19 febbraio 1978). Quel dolore ovviamente ancora troppo grande per Rita che oggi è stata interpellata da TGCOM per esprimere un suo pensiero sulla possibilità di scarcerazione di Totò Riina.

Rita Dalla Chiesa contro scarcerazione di Riina: “un uomo mai pentito

Rita dalla Chiesa ha detto al TGCOM: “Siamo tante le famiglie colpite dalla mattanza che ha fatto per tutta la vita Totò Riina. Per questo siamo rimasti scioccati e sconvolti e pensi che la cosa l’ho appresa proprio mentre ero alla festa dell’Arma dei Carabinieri. Può immaginare i commenti di molti miei amici Carabinieri perché questa cosa ci ha toccato molto.

Mi piacerebbe conoscere i medici che hanno stilato il referto con le sue malattie così da scoprire se è vero o meno. Perché ne abbiamo di gente che è uscita dal carcere è ha continuato a vivere per 10/15 anni ai domiciliari potendo anche fare il ‘passaggio di consegne’. Ma dov’era la sua dignità quando l’hanno ucciso? Dov’era la dignità di Falcone e Borsellino? Riina è un uomo, se così si può chiamare che non si è mai pentito o chiesto perdono.

Non crederei più nella giustizia

Mio padre mi ha sempre insegnato che devo credere nella giustizia, ma una decisione come questa, per la prima volta in tanti anni, mi porta a non credere più in essa. Mi sento male a dire ciò poiché vado contro tutto quello che mi ha insegnato mio padre“.

E insieme a Rita Dalla Chiesa, i tanti familiari delle vittime di mafia esprimono il proprio sconcerto e la propria rabbia. C’è attesa per la decisione del giudice che stabilirà se Riina resterà nel carcere di Parma, dov’è detenuto, oppure se trasferirlo altrove o ai domiciliari.

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