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Video falsi Blue Whale
“Ci contestano di aver inventato qualcosa che non esisteva (video falsi Blue Whale). Alcune sequenze andate in onda si sono rivelate non contestuali al fenomeno e di questo ci scusiamo….”. Questo il post pubblicato su Facebook dalla pagina ufficiale de Le Iene intorno alle ore 19:20 di giovedì 8 giugno.
L’accusa di falso
“Avete toppato e di brutto. Sulla pelle dei ragazzi” scrive la pagina Facebook “Alici come prima” che ha analizzato i video trasmessi nel servizio de Le Iene. In quei filmati (che i possono vedere sul sito LiveLeak.com) non è stato trovato un solo riferimento al Blue Whale. Di alcuni di quei filmati la pagina ha messo anche in dubbio se fossero veri o no.
Matteo Viviani non ha convinto ieri con le seguenti dichiarazioni in cui ha detto: “Quei video me li ha girati una tv russa su una chiavetta e ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche ma erano comunque esplicativi di quello di cui parlava il servizio. Cambiava qualcosa se mettevo un voice over di 4 secondi in cui dicevo che quei video non erano collegati a Blue Whale?“.
Video falsi Blue Whale: la difesa de Le Iene
Ecco il testo del post de Le Iene che scrive:
“Le Iene in questo momento sono osservate speciali per un servizio di Matteo Viviani sulla Blue Whale. Ci contestano di aver inventato qualcosa che non esisteva. Alcune sequenze andate in onda si sono rivelate non contestuali al fenomeno (pur trattandosi di suicidi veri e propri) e di questo ci scusiamo e ringraziamo il blogger che ha segnalato il nostro errore.
Ciò non toglie che la Blue Whale sia pericolosamente reale così come dimostrano le testimonianze delle due famiglie che abbiamo incontrato in Russia. Sono madri che hanno perso le loro figlie e che ci hanno svelato il funzionamento del macabro “gioco”. In queste ore di polemica e confusione, qualcuno ha scritto che si tratterebbe di ‘attrici’, purtroppo non sono una finzione come non è finzione il loro dolore. Questa è la motivazione che ci ha spinto a realizzare il servizio. Prevenire, non istigare, ciò che si è già diffuso in Russia e che subdolamente è arrivato anche da noi“.
“Molti ci hanno ringraziato“
Prosegue il post: “Dopo la messa in onda, molti genitori ci hanno ringraziato, perché hanno scoperto che i loro figli già conoscevano la Blue Whale. Anche la Polizia di Stato ci ha ringraziato confermando l’esistenza del fenomeno: a Pescara una ragazzina ha confessato davanti ai suoi compagni di classe di essere vicina all’ultima prova di questa folle sfida (subito dopo si è reso necessario il suo ricovero). Ben prima del nostro servizio tanti paesi europei avevano preso provvedimenti, in Francia è stata diffusa una circolare nelle scuole affinché i ragazzi fossero avvisati del pericolo. A settembre, con la nuova stagione, torneremo a occuparci di questo argomento che tanto ha inquietato l’animo di tutti noi.”
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