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Arriva il Reddito di INCLUSIONE 2017
Il 9 marzo è arrivato il via libera definitivo del Senato al disegno di legge delega per il contrasto della povertà. Arriva il reddito di inclusione 2017. Il 9 giugno è invece arrivato il primo sì dal Consiglio dei Ministri che rende operativa la misura nazionale di contrasto alla povertà. Il provvedimento dovrà poi acquisire i pareri delle commissioni parlamentari competenti.
Lo strumento diventa operativo
Arriva il reddito di inclusione 2017 diventando di fatto operativo da venerdì 9 giugno. L’iter è stato relativamente lungo: a luglio 2016 la Camera si era espressa favorevolmente con 138 sì, 71 no e 21 astenuti. La soddisfazione di Gentiloni che a marzo 2017 aveva detto: “Approvata la legge sulla povertà. Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Impegno sociale priorità del Governo“. Il 9 giugno il passo decisivo per portare avanti e con maggiore incisività la lotta alla povertà.
Di cosa si tratta
Si basa sulla sperimentazione regionale del SIA (Sostegno di Inclusione Attiva) e diventerà lo strumento centrale per combattere la povertà. Il REI (Reddito di Inclusione) prevede una dotazione di 1,6 miliardi innalzati a 2 miliardi dal ministro Poletti (risorse europee comprese). L’intento del ministro è quello di dare un sostegno a 400 mila famiglie con figli minori a carico.
Arriva il reddito di inclusione 2017: a chi si rivolge
Il REI si rivolge ai nuclei con ISEE inferiore a 3 mila euro, ovvero circa 400 mila famiglie dando la priorità a quelle in cui sono presenti:
- bambini;
- persone con disabilità grave;
- donne in stato di gravidanza accertata;
- persone di età superiore a 55 anni in stato di disoccupazione.
Dunque sempre occhio all’ISEE
L’Isee sarà appunto lo strumento necessario per accedere al REI e rispetto al Sia, l’importo dell’assegno dovrebbe ammontare a 480 euro al mese (80 euro in più rispetto a quello del Sia). Dovrebbe essere erogato come una sorta di carta acquisti con l’accredito su carta prepagata. La condizione è quella di sottoscrivere un patto che prevede l’accettazione di proposte di lavoro che verranno avanzate a livello regionale (dai centri per l’impiego) al destinatario che usufruisce del REI.
Dal Governo
Dice il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti: “Con l’approvazione del disegno di legge delega sul contrasto alla povertà si compie oggi un passo storico: per la prima volta il nostro Paese si dota di uno strumento nazionale e strutturale di contrasto alla povertà – il Reddito di inclusione (REI) – che ci consente di introdurre progressivamente una misura universale fondata sull’esistenza di una condizione di bisogno economico e non più sull’appartenenza a particolari categorie (anziani, disoccupati, disabili, genitori soli, ecc.).
Il REI rappresenta il pilastro fondamentale del Piano nazionale per la lotta alla povertà e colma un vuoto annoso nel sistema italiano di protezione degli individui a basso reddito, che ci vedeva come l’unico Paese, insieme alla Grecia, privo di una misura strutturale di contrasto alla povertà. Il REI è il segno di un nuovo approccio alle politiche sociali, fondandosi sul principio dell’inclusione attiva, ovvero sul vincolo di affiancare al sussidio economico misure di accompagnamento capaci di promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi.
Per quanto riguarda il reinserimento al lavoro sarà naturalmente determinante il ruolo dei Centri per l’impiego che potranno contare su 600 ulteriori unità di personale che, nella prospettiva di attuazione del REI, avranno il compito, in collaborazione con i servizi sociali del territorio, di favorire il collocamento al lavoro delle persone più deboli“.
Poletti ricorda che …
.. la delega al governo prevede anche la razionalizzazione delle varie prestazioni sociali e il rafforzamento del coordinamento dei servizi sociali, per garantire in tutta Italia il raggiungimento di standard di qualità nei servizi. Si tratta di aspetti imprescindibili del Piano che servono a dare efficacia agli interventi di sostegno e di accompagnamento delle persone più fragili. “Su questo -sottolinea il Ministro – è stato fondamentale far convergere fonti di finanziamento europee (PON Inclusione) e nazionali e assicurare la collaborazione attiva tra i vari livelli di governo e tra questi e gli attori del privato sociale: Ministero, INPS, Regioni, Comuni, Terzo settore“.
“Siamo già molto avanti – conclude Poletti – con la preparazione dei provvedimenti attuativi della legge, che intendiamo sintetizzare in un unico decreto legislativo, in modo da ottimizzare i tempi, rendendo operativo l’esercizio della delega prima dei sei mesi previsti, per dare risposta quanto prima ai cittadini in difficoltà“.
Intanto prosegue l’attuazione del SIA, il Sostegno per l’inclusione attiva, operativo da settembre 2016, che ha permesso di testare il nuovo approccio e che ha già dato risposte concrete a circa 65 mila famiglie per un totale di 250 mila persone. A breve, grazie alla maggiore disponibilità di risorse (1,6 miliardi per il 2017) sarà emanato un decreto che amplierà la platea di beneficiari raggiungendo oltre 400 mila nuclei familiari, per un totale di 1 milione e 770 mila persone.
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SONO SINGLE, NON HO DIRITTO, CAMPO CON 278 EURO AL MESE E UN SACCO DI DEBITI. SOLO PER IL MESE DI GENNAIO 500 EURO DI ASSICURAZIONE, 145 EURO DI BOLLO, 115 EURO DI ENEL CON DUE ACCISE E CANONE RAI MALEDETTO. AIUTATE ANCHE NOI…