27 Luglio 2024
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Bonus disoccupati

Bonus disoccupati

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Bonus disoccupati

Bonus disoccupati. Circola in rete da giorni la notizia(?) sulla possibilità per disoccupati e inoccupati di presentare la domanda per ricevere il bonus disoccupati. Si dice anche di effettuare prima la registrazione al sito di Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) e poi di compilare e inviare la domanda.

Bonus disoccupati, una (pseudo) notizia

A parte il fatto che il titolo ingannevole di questa (pseudo)notizia lascia intendere al lettore che trattasi di bonus disoccupati quando in realtà si tratta di un bonus rivolto a persone fisiche, disoccupati e inoccupati che intendono realizzare e avviare attività imprenditoriali (lavoro autonomo, microimpresa, franchising, incentivi per la filiera turistico culturale) come da Decreto legislativo 185/2000, Titolo II. Già questa precisazione ci sembra doverosa per non illudere le migliaia di persone in cerca di una nuova (o prima) occupazione ma l’altra precisazione ancora più importante e dunque doverosa sta nel fatto che il bonus disoccupati non è più erogabile a causa dell’esaurimento dei fondi e dal 9 agosto 2015 non è più possibile presentare la richiesta di agevolazioni a Invitalia. Il relativo avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.183 dell’8 agosto 2015. Sullo stesso si legge che nella eventuale disponibilità di nuove risorse finanziarie, la data dalla quale sarà possibile inviare di nuovo le domande verrà stabilità con un avviso in Gazzetta Ufficiale con almeno 60 giorni di anticipo.

Altro che bonus disoccupati

Si mettano dunque l’anima in pace tutti coloro che confidavano in un supporto per cercare soluzioni per sbloccare personali e drammatiche situazioni legate alla mancanza di un posto di lavoro. La crisi continua ed è anche molto profonda, al di là dei numeri e delle rassicurazioni che Renzi cerca in tutti i modi di lanciare alle folle. Molte grandi aziende italiane sono in difficoltà e stentano a riprendersi ma pare che a Renzi e allo Stato interessi soltanto tenere in piedi situazioni come la produzione dell’acciaio e i ferri vecchi rappresentati da aziende come l’Ilva che sarebbero da radere al suolo per i danni ambientali e sanitari che stanno facendo.

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