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Critici premiano film Fai bei sogni
Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) ha deciso: i critici premiano film Fai bei sogni tratto dal romanzo di Massimo Gramellini. E voi lo avete visto? Magari fateci sapere cosa ne pensate…
Vince il film di Marco Bellocchio
Il suo film “Fai bei sogni” uscito a novembre 2016 e interpretato da Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo si è aggiudicato il premio come “Miglior film italiano” dell’anno istituito quest’anno dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Il riconoscimento, assegnato attraverso una sorta di referendum aperto a tutti i soci del Sindacato. I critici premiano film Fai bei sogni, hanno scelto tra i titoli italiani usciti nel corso del 2016 e hanno deciso di premiare il film di Bellocchio. Il premio sarà consegnato il 28 gennaio 2017 durante il 28° Trieste Film Festival dove il film sarà proiettato e dove si terrà anche un incontro pubblico con il regista Marco Bellocchio.
Il film
Siamo a Torino, negli anni ’60: Massimo, 9 anni, è uno studente delle elementari ed accanito tifoso del Torino (che segue con il padre al Comunale, vicino al loro condominio). Ha l’abitudine di invocare l’aiuto di Belfagor (che segue in televisione) quando qualcosa va male. Una notte sua madre, dopo essersi congedata da lui dicendogli «fai bei sogni», muore in circostanze misteriose. L’arrivo della polizia allerta il bambino, che non riceve spiegazioni dal padre. Massimo non crede che la madre sia defunta, arrivando a contraddire il sacerdote ed urlando il suo nome nel corso della cerimonia funebre.
La trama si snoda quindi attraverso dei flashback
Massimo, ora divenuto adulto, è un affermato giornalista de “La Stampa”. Oltre che di calcio, si occupa anche di cronaca: viene infatti inviato a Sarajevo nel 1993, nel pieno della guerra. Egli è tuttavia oberato di debiti, oltre a soffrire di tachicardia parossistica e intrattenere rapporti pericolosi: invitato a casa di un ricco amico per giocare a poker, viene bloccato dalla polizia dopo il suicidio di quest’ultimo.
Finisce, inoltre, per litigare con l’amica Agnese: riallacciata l’amicizia, partecipa però ad una festa a casa sua in piena notte. Gli impegni di lavoro lo portano invece a rispondere ad una lettera al giornale, il cui scrivente (Simone) dichiara di odiare la propria madre: la commozione per la risposta fa sorgere in lui il dubbio sulla reale causa di morte della madre (che il padre gli aveva detto essere stata un infarto). Tramite un articolo di giornale dell’epoca, viene a sapere che sua madre (Giuseppina Pastore) si suicidò a 38 anni buttandosi dal balcone del quinto piano: la donna, che soffriva di depressione, morì sul colpo ma nessuno ebbe il coraggio di rivelarlo al bambino.
I direttori artistici del Trieste Film Festival
Spiegano i direttori artistici Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo: “Siamo felici che il SNCCI abbia scelto come palcoscenico di questa sua iniziativa un appuntamento come il Trieste Film Festival. Un appuntamento che, pur dedicato principalmente a un’area geografica precisa (l’Europa centro-orientale) non ha mai fatto mancare il suo sostegno al cinema italiano, come dimostrano anche iniziative come il Premio Corso Salani dedicato alle produzioni nazionali in attesa di distribuzione”.
Per Franco Montini, presidente del SNCCI
“La scelta del Trieste Film Festival prosegue una collaborazione già avviata l’anno scorso con il premio al Film della Critica 2015 assegnato a Vizio di forma. Quest’anno al riconoscimento internazionale si affianca un secondo premio riservato al cinema italiano, allo scopo di incrementare l’interesse del pubblico nei confronti delle opere nazionali più interessanti e meritevoli. Trieste ‘apre’ il calendario cinematografico dell’anno nuovo e ci sembra quindi il luogo ideale per un riconoscimento che premia il meglio dell’annata appena trascorsa“.
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