Diego Abatantuono Taranto | «Belli di papà» dal 29 ottobre al cinema

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Articolo aggiornato lunedì, 28 Dicembre 2015 15:45

Diego Abatantuono Taranto | «Belli di papà» dal 29 ottobre al cinema

Diego Abatantuono Taranto. «Belli di papà» dal 29 ottobre 2015 sarà proiettato nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Girato in Puglia tra Taranto, Avetrana, San Marzano di San Giuseppe, Manduria e Torre Colimena, il film è prodotto da Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Medusa Film ed è stato finanziato da Apulia Film Commission.

La trama

La commedia, la cui regia è di Guido Chiesa, è ispirata a un film messicano e vede Diego Abatantuono nei panni di Vincenzo Liuzzi, un ricco imprenditore milanese figlio di emigrati pugliesi, vedovo e padre di tre figli viziati: il più grande Matteo (Andrea Pisani), Chiara (Matilde Gioli) e Andrea (Francesco Di Raimondo). Per sensibilizzare i figli al lavoro e a comprendere il valore dei soldi, Vincenzo organizza invano una sceneggiata nel tentativo di cambiare la mentalità e la vita dei propri figli facendo loro credere di aver avuto un infarto.  E così ci riprova con un altro sistema che forse porterà qualche risultato e che porterà i protagonisti a Taranto, in una realtà diversa da quella milanese. Vincenzo si trova costretto anche a evitare in tutti i modi che sua figlia Chiara sposi Loris (Francesco Facchinetti), un PR 40enne poco più che nullafacente che creerà ulteriori problemi all’industriale milanese. Nel cast di “Belli di papà”, oltre ai già citati attori, c’è anche il barese (di Bitetto) Uccio De Santis nei panni di Donato, il proprietario del ristorante dove Chiara va a lavorare e ci sono anche Barbara Tabita, Marco Zingaro, Antonio Catania, Niccolò Senni e Nicola Nocella. Una commedia che mostra ancora una volta, in modo netto, il divario sociale tra il nord e il sud dell’Italia e che soprattutto mette in evidenza le difficoltà di tre bamboccioni (Belli di papà) nel comprendere la vita, quella fatta di tanto sudore e sacrifici vissuta dalle persone “figlie di nessuno”.

 

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