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GORINO respinge 12 donne
Tutto è accaduto nella frazione del comune di Goro, in provincia di Ferrara, Emilia Romagna. GORINO respinge 12 donne (di cui una incinta) e 8 bambini. Leggi i fatti.
La protesta dei residenti
Gli abitanti del piccolo centro di Gorino, hanno bloccato da ieri sera gli accessi al paese per impedire l’accesso a 20 profughi che lì avrebbero dovuto accasarsi. Si trattava di cittadini della Nigeria, Nuova Guinea e della Costa d’Avorio. Tra loro c’erano 8 bambini e una donna incinta.
La protesta ha avuto l’esito sperato dai cittadini e alla fine è arrivata la decisione: 4 profughe sono state sistemate a Comacchio, 4 a Fiscaglia e 3 a Ferrara. La “soluzione” è arrivata dopo l’intervento delle Forze dell’Ordine e del sindaco di Ferrara Tagliani che per mantenere l’ordine pubblico hanno insieme deciso di sistemarli altrove.
Appresa la notizia della soluzione alternativa, i manifestanti hanno rimosso le barricate eccetto quella organizzata sulla strada provinciale Goro-Gorino. Ai microfoni dei giornalisti i manifestanti hanno voluto sottolineare che non si tratta di razzismo. “Non è – prosegue il manifestante – una protesta contro i migranti ma contro lo Stato perché, occupando tutti i posti letto a disposizione nel nostro territorio, sarebbe venuta a mancare una parte dell’economia (legata al turismo) del territorio molto importante“.
Le reazioni in Italia
Per la Lega Nord i manifestanti di Gorino sono una specie di “eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza“. Molti la pensano diversamente, come il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha detto “di fronte a 12 donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al nostro paese. Non è questa la nostra Italia“.
Il Prefetto Mario Morcone ha detto “mi vergogno di avere quei cittadini come connazionali“.
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