27 Luglio 2024
Home » Cronaca » Esteri » Polizia Sesto San Giovanni uccide Anis Amri | L’agente Luca è già un eroe
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Polizia Sesto San Giovanni uccide Anis Amri

Era stato fermato nella notte di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni. La Polizia Sesto San Giovanni uccide Anis Amri che aveva esploso un colpo di pistola contro gli agenti.

Si teme preparasse un attentato

Preoccupa quanto accaduto intorno alle ore 3 della notte tra il 22 e il 23 dicembre a Sesto San Giovanni in piazza I Maggio dove la Polizia Sesto San Giovanni uccide Anis Amri.

Un uomo (a piedi), alla richiesta di mostrare i documenti agli agenti che lo avevano fermato durante un controllo di routine, ha estratto una pistola dallo zaino e ha esploso un colpo che ha ferito a una spalla uno dei due agenti di Polizia. L’altro ha reagito, sparando e uccidendolo.

Si trattava del tunisino Anis Amri, l’attentatore di Berlino che lanciandosi con un camion sulla folla del mercatino di Natale a Berlino, ha ucciso 12 persone (tra le quali Fabrizia Di Lorenzo, italiana), e ferendone una cinquantina.

La soddisfazione in Italia

Il ministro Marco Minniti “In Italia c’è un sistema di sicurezza che funziona” ha detto nel corso della conferenza stampa di oggi. Sui due agenti ha detto: “Noi guardiano a questi due ragazzi come persone straordinarie, di giovanissima età, che facendo semplicemente il loro dovere hanno reso un servizio straordinario alla comunità. Penso sinceramente di poter interpretare il sentimento del nostro Paese nel dire loro che l’Italia è a loro grata”.

Il poliziotto, Luca S., è già considerato un eroe

Cristian M., il poliziotto 35enne colpito alla spalla è stato operato all’ospedale di Monza e le sue condizioni non sono gravi. L’altro poliziotto, il 21enne Luca S., è già giustamente considerato un eroe nazionale perché potrebbe aver sventato un attentato in Italia. Sono nate in poche ore pagine e gruppi su Facebook che chiedono la medaglia al valore per il giovanissimo agente “S.”, non un veterano ma un giovane poliziotto. Non lo si può ancora dire con certezza, le indagini della Digos sono in corso e il livello di guardia resta più alto che mai anche alla luce di questo episodio.

Dalla Germania “Amri lo volevamo vivo”

La Digos ha ricostruito i movimenti di Anis Amri dopo l’attentato di Berlino. L’uomo, dopo la strage in Germania, sarebbe riuscito a uscire dai confini tedeschi, sarebbe passato dalla Francia, raggiungendo poi Torino. Avrebbe quindi preso un treno che lo ha condotto a Milano pochissime ore prima del conflitto a fuoco con la Polizia. Per Antonio de Iesu, Questore di Milano, Anis Amri era un soggetto pericolosissimo e poteva colpire ancora con altri attentati. Arrivano conferme sull’appartenenza all’Isis di Amri che in un video girato pochi attimi prima dell’attentato ai mercatini di Natale di Berlino, giurava fedeltà all’Isis. Intanto dalla Germania arrivano le reazioni delle istituzioni e dei tedeschi che avrebbero voluto che l’attentatore fosse stato preso vivo per dargli la giusta punizione per i gravissimi reati di terrorismo commessi.

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