27 Luglio 2024
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Vendemmia italiana riconquista leadership mondiale

Sono state presentate le previsioni elaborate dall’Unione Italiana Vini, Ismea e Mipaaf. La vendemmia italiana riconquista leadership mondiale. Produzione 2016 abbondante e di qualità: 48,5 milioni di ettolitri. Sorpassate Spagna e Francia.

I dati regionali

La vendemmia italiana riconquista leadership mondiale e secondo le previsioni si registra un aumento della produzione italiana di vino e mosti nelle seguenti regioni:

  • Abruzzo (+2%)
  • Basilicata (+7%)
  • Calabria (+3%)
  • Emilia Romagna (+5%)
  • Lazio (+2%)
  • Marche (+3%)
  • Molise (+1%)
  • Piemonte (+5%)
  • Puglia (+2%)
  • Valle D’Aosta (+17%)
  • Veneto (+2%)

Valori stabili o in calo nelle seguenti regioni:

  • Campania (-20%)
  • Friuli Venezia Giulia (-4%)
  • Liguria (0%)
  • Lombardia (-13%)
  • Sardegna (0%)
  • Sicilia (-15%)
  • Toscana (-8%)
  • Trentino Alto Adige (-9%)
  • Umbria (-8%).

SCARICA il dossier completo (regione per regione) dell’Osservatorio del Vino sulle Previsioni vendemmiali 2016

La presentazione dei risultati

La vendemmia italiana riconquista leadership mondiale, lo dicono i dati che sono stati presentati il 6 settembre 2016 in una conferenza stampa organizzata al Mipaaf.

All’incontro hanno preso parte:

  • Antonio Rallo, Presidente Unione Italiana Vini;
  • Paolo Castelletti, Segretario Generale Unione Italiana Vini;
  • Raffaele Borriello, Direttore Generale ISMEA.

Ha chiuso l’incontro Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

Vendemmia italiana riconquista leadership mondiale: il commento di Rallo

Antonio Rallo, Presidente Unione Italiana Vini, ha commentato i risultati della ricognizione operata tra il mese di agosto e la prima decade di settembre 2016 sul territorio nazionale da Unione Italiana Vini e Ismea con la collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

La vendemmia italiana riconquista leadership mondiale, il pensiero di Rallo:

Una buona vendemmia che mantiene valori quantitativi da record superando le previsioni di Spagna (42,9 milioni di hl) e Francia (43 milioni di hl).

Dopo un andamento primaverile non sempre favorevole, l’estate si sta chiudendo con ottime condizioni”.

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Sui dati raccolti Rallo aggiunge..

“Il miglior battesimo per l’Osservatorio del Vino, promosso da UIV e ISMEA che, quest’anno per la prima volta, diffonde le previsioni vendemmiali raccogliendo l’eredità della ventennale collaborazione tra questi due soggetti.

I dati rilevati sono frutto di una ricognizione puntuale effettuata tra il mese di agosto e i primi di settembre 2016 in tutte le zone vitate del Paese.

Dati che sono stati integrati, grazie all’Osservatorio, in un sistema organico e strutturato di monitoraggio della produzione e dei mercati interno e internazionale che rappresenta un punto di svolta per il sistema vitivinicolo italiano“.

Rallo invita le imprese a investire sul consumatore italiano..

Recuperano i volumi, aumentano i vini a D.O. e, questi, sono indubbiamente elementi positivi accanto però ad una crescita ancora inferiore rispetto ad altri competitor internazionali e realizzata in prevalenza grazie agli spumanti.

Un successo, quello delle bollicine, che deve continuare ma non può, da solo, supportare la crescita delle nostre esportazioni.

Poi dobbiamo guardare con nuova attenzione al mercato interno che, ricordiamolo, rappresenta ancora il primo mercato per il nostro vino assorbendo il 50% del prodotto.

Le imprese devono tornare ad investire sul consumatore italiano“.

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Vendemmia italiana riconquista leadership mondiale: la moderata soddisfazione del Ministro Martina

L’Italia si conferma primo produttore di vino al mondo per quantità.

Un dato importante, soprattutto tenendo conto della grande qualità che sappiamo sviluppare in tutti i territori delle nostre regioni.

Ora dobbiamo diventare leader anche per valore. Una sfida alla nostra portata, che vogliamo e dobbiamo vincere insieme ai produttori, continuando a investire su qualità e innovazione.

Il Governo fa la sua parte. Nel nostro piano di ricerca per le biotecnologie sostenibili c’è un focus specifico dedicato alla vite, così come la viticoltura sarà protagonista nella crescita dell’agricoltura di precisione in Italia”.

“Governo attivo anche sul web..”

Prosegue l’on. Martina “Agiamo poi sulla semplificazione per le aziende e sul fronte della promozione e della tutela. Anche sul web.

Proprio il 9 settembre il nostro Paese sarà protagonista sulla piattaforma di e-commerce Alibaba in occasione della giornata dedicata al vino.

Un segnale importante che ci dimostra le potenzialità di questo settore e le occasioni da cogliere sui mercati internazionali.

Abbiamo un sistema vitivinicolo da oltre 14 miliardi di euro, con un export che nel 2015 ha toccato il record dei 5,4 miliardi e che nei primi cinque mesi del 2016 ha registrato un trend in crescita.

Non solo numeri ma tradizione, legame con il territorio, eccellenza, una biodiversità che vanta oltre 500 vitigni coltivati.

È questo che rende il sistema Italia unico al mondo. È su questo che dobbiamo costruire il successo dei prossimi anni“.

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L’ottimismo di Borriello

Il Direttore Generale ISMEA commenta così i dati: “Anche quest’anno, il vino italiano conferma la propria leadership mondiale per quantità prodotta.

I dati previsionali ISMEA-UIV indicano una produzione 2016 di 48,5 milioni di ettolitri, in contrazione del 2% rispetto al 2015.

La qualità attesa si presenta buona in molte aree del Paese, grazie al favorevole decorso climatico.

Ci sono quindi tutti i presupposti affinché, anche la nuova campagna prosegua gli ottimi risultati già raggiunti dal settore negli ultimi anni.

Oltre al dato produttivo, ciò che appare determinante per le sorti del settore è il percorso di crescita sui mercati internazionali.

Su questo fronte, dopo l’ennesimo record in valore del 2015, esistono margini per guardare con ottimismo anche all’anno in corso visto che i dati dei primi cinque mesi indicano una crescita dell’export sia in volume sia in valore, che lascia presagire il raggiungimento di un ulteriore record in chiusura d’anno dopo quello del 2015“.

E Coldiretti fa rilevare il calo della Francia

È atteso un calo di circa il 10% della produzione di vino in Francia rispetto allo scorso anno con una produzione che si dovrebbe quindi attestare a 42,9 milioni di ettolitri, di molto inferiore ai 48,5 milioni di ettolitri stimati per l’Italia dall’Ismea. La Francia potrebbe addirittura perdere il posto d’onore a vantaggio della Spagna dove le prime stime parlano di valori attorno ai 45 milioni di ettolitri.

In Italia – sottolinea la Coldiretti – si registra un andamento fortemente differenziato tra le diverse regioni con il primato produttivo in Veneto con 9,7 milioni di ettolitri in aumento del 2% rispetto allo scorso anno, ma incrementi del 5% sono previsti anche in Emilia Romagna, dell’8% in Toscana, del 5% in Piemonte e in crescita anche la Puglia mentre un forte calo del 15 % si rileva in Sicilia, tra le regioni con i maggiori raccolti.

Vendemmia 2016 secondo Coldiretti

La vendemmia del 2016 è iniziata in Italia il 12 agosto in Franciacorta con un ritardo di quasi una settimana rispetto allo scorso anno quando però era stata condizionata dal grande caldo e siccità con la raccolta più precoce dell’ultimo decennio. Molto dipenderà dal mese di settembre ma – continua la Coldiretti – le condizioni meteo fanno ben sperare per una annata di buona qualità, dopo un inverno particolarmente mite e un germogliamento anticipato.

In Italia se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 332 vini a denominazione di origine controllata (DOC) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (IGT) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola con 650 mila ettari di vigne e oltre 200 mila aziende vitivinicole.

La produzione dà il “la” alle esportazioni

L’andamento produttivo è una buona premessa per le esportazioni che nel primo quadrimestre del 2016 sono ulteriormente aumentate del 2% in valore rispetto al record storico fatto segnare lo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, con il risultato che oltre la metà del fatturato realizzato dal vino quest’anno sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.

Il vino in Italia attiva un motore economico che genera quasi 10 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone.

La ricaduta occupazionale riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.

Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.

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