27 Luglio 2024
Home » Lifestyle » Food » Ricette » Come cucinare la pasta alla carbonara | Ricetta del piatto romano
come cucinare la pasta alla carbonara

Pasta alla carbonara

Tempo di lettura stimato: 4 minuto/i

Come cucinare la pasta alla carbonara

Dal 2017, il 6 aprile di ogni anno, si celebra il “Carbonara day” promosso da Aidepi e Ipo che nella 1a edizione ha coinvolto 83 milioni di “pasta lovers”. Moltissimi ristoranti italiani, in ogni parte del mondo, annoverano questo popolare piatto della cucina romana tra le loro specialità, facile da eseguire, ma altrettanto facile da cucinare male. Vediamo dunque come cucinare la pasta alla carbonara per far sì che sia rispettata la sua tradizione.

Tra originalità e personalizzazioni

Molti chef stellati hanno dato la loro personalissima interpretazione di questo grande classico della tradizione culinaria italiana con risultati talvolta abbastanza discutibili. Chi ci mette l’aglio (assolutamente fuori luogo), chi mette il solo tuorlo quando la ricetta originale prevede l’utilizzo dell’uovo intero, chi ci aggiunge della panna e questo è causa di infinite e accese diatribe tra gli innovativi “pro-panna” e quello dei conservatori “morte-alla-panna”. La panna viene aggiunta, dicono i suoi sostenitori, per conferire più cremosità al piatto, quando in realtà, per tradizione, la consistenza cremosa dovrebbe derivare unicamente dall’uovo.

I dubbi sull’origine della carbonara

L’origine di questo piatto è molto contrastata: le sue tracce si perdono prima della fine della 2a guerra mondiale perché non la si trova nei libri né su giornali o riviste. Taluni sostengono che forse questo piatto deve il suo nome ai boscaioli che andavano sull’appennino a far carbone di legna portando con sé pancetta, uova e pecorino, con cui condire la pasta. Un punto debole di questa teoria è la presenza di una spezia rara e costosa come era il pepe a quei tempi, non certo alla portata delle tasche dei boscaioli. Inoltre per produrre carbone di legna, i boscaioli dovevano passare lunghi periodi nei boschi senza poter conservare le uova in maniera igienicamente sicura.

L’altra teoria

Un’altra teoria fa risalire la carbonara ad un nobile napoletano, Ippolito Cavalcanti, e al suo trattato del 1837: “La cucina teorico pratica”. Ma ,a quanto sembra, nel libro la ricetta più simile alla carbonara per come la conosciamo noi non ha né guanciale né pancetta, e le uova sono stracotte. Ma la teoria senz’altro più affascinante, che spiegherebbe l’assenza di tracce nella tradizione popolare, fa risalire la carbonara alla liberazione da parte degli alleati.

Così scrive di questa ipotesi l’enciclopedia della gastronomia di Marco Guarnaschelli Gotti: “Quando Roma venne liberata, la penuria alimentare era estrema, e una delle poche risorse erano le razioni militari, distribuite dalle truppe alleate; tra queste uova (in polvere) e bacon (pancetta affumicata), che qualche inconsapevole genio culinario avrebbe avuto l’idea di mescolare tra loro per condire la pasta.” La carbonara è quindi una invenzione americana ?  Forse sì, ma forse no o semplicemente la ricetta madre di questo piatto non è mai realmente esistita e di lei si continua a favoleggiare e lavorare di fantasia.  Per uscire da questa babele il modo migliore è mettersi subito ai fornelli seguendo la ricetta della carbonara di Lucita.

Come cucinare la pasta alla carbonara: ecco la RICETTA
Ingredienti per 4 persone
  • 400 g. di spaghetti
  • 3 uova
  • 100 g. di guanciale
  • 100 g. pecorino grattugiato
  • olio evo
  • sale e pepe.
Preparazione

Mettere a bollire in abbondante acqua salata gli spaghetti. Intanto rosolare in una padella il guanciale tagliato a dadini in poco olio. A parte in una coppa abbastanza capiente da contenere tutta la pasta preparata, sbattere energicamente con una forchetta le uova col pecorino ed il pepe.

Scolare gli spaghetti e aggiungerli al composto preparato, insieme al guanciale ben caldo. Amalgamare bene il tutto e servire subito.

VIDEO RICETTA a cura di chef Stefano Barbato
TI POTREBBERO INTERESSARE

OFFERTE LAMPO AMAZON

Print Friendly, PDF & Email

@ Riproduzione riservata


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Spiacenti, non è possibile copiare il testo