27 Luglio 2024
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Costo della vita secondo Adoc

Il 64% delle entrate delle famiglie italiane si dissolve per coprire le spese quotidiane. E’ uno dei numeri dell’indagine sul costo della vita secondo Adoc.

L’analisi del costo della vita secondo Adoc delinea un quadro delle spese essenziali e comuni di una famiglia italiana (composta da genitori, entrambi lavoratori dipendenti, con un figlio a carico, residenti in un appartamento di 80 mq) confrontandole con quelle sostenute da pari famiglie europee.

LEGGI la Tabella dettagliata del costo della vita 2016

Le differenze tra Italia e i Paesi dell’UE

Diversi sono gli spunti offerti dallo studio sul costo della vita secondo Adoc (Associazione Difesa Orientamento Consumatori).

Nella UE-15 le famiglie italiane si collocano al 12° posto come capacità reddituale, seguite solo dalle famiglie spagnole, portoghesi e greche.

Non è un quadro rassicurante se si considera che molte famiglie italiane si trovano in condizioni peggiori di quelle prese in esame nello studio Adoc (famiglie monoreddito e/o senza alcun reddito e con figli da mantenere, per esempio).

La situazione reddituale

E’ il caso del reddito netto delle famiglie: in Italia è di 2.806 euro rispetto alla media di quello dei 15 Paesi dell’UE che è di 3.371 euro.

Più di 500 euro di differenza, il 20% in meno rispetto all’UE-15. Stanno ancora peggio la Spagna, il Portogallo e la Grecia che presentano un reddito netto rispettivamente di 2.259, 1.440 e 1.359 euro.

Tutt’altra storia in Danimarca dove le famiglie godono di un reddito netto di 5.074 euro, in Lussemburgo con 4.911 euro, in Irlanda con 4.221 euro e in Germania che vanta un reddito netto familiare di 3.916 euro (LEGGI la Tabella per tutti i dati completi).

Le spese quotidiane incidono sul reddito delle famiglie italiane

Dall’indagine Adoc si evince che le spese mensili di una famiglia italiana raggiungono la cifra media di 1.789 euro, pari al 64% del reddito netto disponibile.

Un impatto sul reddito più alto del 7% rispetto alla media della UE-15 (57%), nonostante le spese complessive (1.789 euro) siano, di media, inferiori a quelle dell’UE-15 dell’8,3% (1.938,04 euro), una differenza di 149 euro.

Peggio di tutti stanno Portogallo e Grecia con un impatto sul reddito netto dell’82% e dell’83%.

Chi sta meglio di tutti, con un minore impatto sul reddito: Danimarca 48%, Germania 49% e Finlandia 51%.

La pressione fiscale italiana contribuisce alla mancata ripresa

In Italia, rispetto all’UE-15 c’è una pressione fiscale superiore di quasi 3 punti percentuali (43,70% contro il 40,93 dell’UE-15).

Sta peggio la Danimarca (50,80%), seguita da Francia e Belgio entrambe al 47,90% di pressione fiscale.

LEGGI la Tabella dettagliata del costo della vita 2016

Spese per alimentazione e salute

Qui un dato lievemente a favore delle famiglie italiane che spendono (meno) mediamente 443 euro al mese per le spese alimentari (contro le 446 dell’UE-15) a fronte però di un impatto sul reddito superiore a quello europeo (18% contro il 15,80%). Perché? La risposta è nel reddito netto che (come dicevamo all’inizio) per le famiglie italiane è inferiore alla media di quello europeo del 20%.

Spendono meno in alimentazione la Grecia (188 euro), il Portogallo (203 euro) e la Spagna (352 euro). Di queste, solo il Portogallo ha un impatto lievemente inferiore (17%).

Spendono di più la Danimarca (705 euro), l’Irlanda (574 euro), la Svezia (554 euro) e la Finlandia (543 euro).

Le spese per farmaci e visite mediche private sono in linea con quelle dell’UE-15.

Spese di trasporto privato e pubblico

In Italia si spende tanto, troppo in benzina (222 euro). Solo l’Olanda sta peggio (228 euro).

Si spende leggermente meno in Rca (50 euro al mese) rispetto alla media dell’UE-15.

Anche l’abbonamento mensile ai mezzi di trasporto pubblici costa mediamente meno in Italia (35 euro rispetto ai 56 euro dell’UE-15).

LEGGI la Tabella dettagliata del costo della vita 2016

Affitto e mutuo

La spesa media delle famiglie italiane per affitto/mutuo è inferiore a quella dell’UE (604 euro contro 773 euro) e rappresenta il 22% di impatto sul reddito (1,27% in meno rispetto all’impatto medio dell’UE)

Spendono meno Grecia (315 euro) e Portogallo (425 euro). Per quest’ultima tuttavia l’affitto/mutuo ha un impatto molto pesante (30%) sempre a causa del basso reddito netto familiare.

E’ un salasso invece per Lussemburgo (1.347 euro), l’Irlanda (1.128 euro) e Danimarca (919 euro).

Casa e utenze

Le spese delle famiglie italiane si aggirano più o meno in linea con quelle delle media dell’UE-15. Complessivamente, per le spese di casa e le utenze, investono il 31% del proprio reddito, contro il 30,9% della media UE.

Il costo è però molto più alto delle famiglie svedesi (che investono solo il 22,5%) e di quelle finlandesi, che investono il 23,9% del proprio reddito.

LEGGI la Tabella dettagliata del costo della vita 2016

Sport e cultura

Per il cinema le famiglie italiane spendono mediamente 5 euro in meno rispetto alla media dell’UE.

Spendono di più le famiglie di Finlandia (33 euro), Danimarca e Svezia (entrambe 32 euro). Spendono invece molto meno le famiglie di Portogallo (15 euro) e Grecia (18 euro), la cui spesa però  (sommata a quella dell’abbonamento per palestre) impatta di più ( del 3 e 4%) sul reddito rispetto agli altri Paesi.

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