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Programma primi 100 giorni Trump
Coreografico come sempre, Donald Trump, profondo e astuto conoscitore della comunicazione mediatica, rivela in un video il piano del programma primi 100 giorni Trump.
Nessuna menzione del muro col Messico
A darne la notizia è la CNN, che riporta fedelmente i dettagli del tanto atteso programma primi 100 giorni Trump.
Al primo punto una dichiarazione di azioni future in cui si afferma la volontà di ritirare gli Usa dalla Trans-Pacific Partnership (Tpp) – pezzo importante della eredità Obama – sostituendola con accordi commerciali bilaterali.
Successivamente il neo-eletto presidente passa a trattare uno dei problemi più spinosi per l’America: quello dell’immigrazione.
Trump parla di “indagini su tutti gli abusi che riguardano programmi di rilascio dei visti che danneggiano i lavoratori americani“, ma non fa nessuna menzione del muro col Messico. Fatto sorprendente, considerati i toni e i punti progettuali della sua discutibile campagna elettorale. Forse una mossa astuta per ovviare alla sua crescente impopolarità presso le numerose comunità di immigrati residenti negli States?
Ordine e giustizia
“Ho chiesto al ‘transition team’ di lavorare per restaurare, fin dal primo giorno, ordine e giustizia e posti di lavoro“, dichiara Trump nel video.
Appare evidente come il presidente voglia concentrarsi esclusivamente su quelle promesse fatte in campagna elettorale che non richiedono un’approvazione da parte del Congresso. Indubbiamente una mossa astuta, ma il magnate sa valutare le istanze e le richieste di un’America in cui cresce l’esigenza di un nuovo ordine, non sempre ispirato da principi democratici.
L’amministrazione Obama forse è stata deficitaria, proprio in questo: non aver saputo comprendere l’humus culturale e storico di una larga fascia sociale, che vede nell’immigrazione una minaccia per l’economia e la sicurezza del paese.
Stop all’accordo commerciale con i paesi asiatici
Sempre in linea con la sua azione di radicale cambiamento, il tycoon, nel suo messaggio di due minuti e mezzo, dichiara di voler abolire l’accordo commerciale con undici Paesi asiatici e del Pacifico, ma anche di voler cancellare le norme ‘verdi’ di Obama per tornare a incrementare la produzione di carbone e di gas naturale.
Via subito anche al divieto, per chi lavora nell’amministrazione, di fare attività di lobby per cinque anni.
Trump tace anche su un altro punto cardine della sua campagna: l’abolizione della Obamacare e il piano da mille miliardi di dollari per le infrastrutture.
Insomma un radicale cambiamento, che non manca di sollevare i dubbi e le perplessità di molti.
La polemica con i media
Dopo uno scontro verbale, dai toni accesi, con le varie emittenti televisive, Trump, ormai fedele al suo appuntamento con twitter, lancia le sue battute al veleno contro i responsabili principali dell’informazione in America (è ormai noto a tutti il suo rapporto ‘conflittuale’ con il New York Times), accusandoli di essere di parte e corrotti.
Insomma il ‘rissoso’ Donald continua a sostenere la legittimità dei suoi affari, confutando le accuse di conflitti d’interesse.
Staremo a vedere l’evolversi degli eventi.
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