27 Luglio 2024
Home » Lifestyle » Lavoro » Referendum abrogativo sui Voucher | Non si farà, dal 2018 buoni CANCELLATI
referendum abrogativo sui voucher

referendum-abrogativo-sui-voucher

Tempo di lettura stimato: 3 minuto/i

Referendum abrogativo sui Voucher

La Corte Costituzionale riunitasi in data 11 gennaio 2017 in Camera di Consiglio aveva deciso: sì al Referendum abrogativo sui Voucher. Gli italiani avrebbero dovuto recarsi alle urne domenica 28 maggio 2017. Il via libera del Consiglio dei Ministri era arrivato successivamente in data 14 marzo 2017. Il NO è invece arrivato sul referendum relativo all’art. 18.

Aggiornamento del 17 marzo: sarà invece abrogazione totale

I voucher saranno invece cancellati saltando il referendum promosso dalla Cgil che comunque può gioire. La commissione Lavoro della Camera in data 16 marzo ha approvato il testo sulla cancellazione dei voucher. Il 18 marzo il Governo ha portato in Consiglio dei ministri il decreto legge che ha abolito definitivamente i voucher. Poletti ha spiegato che potranno essere acquistati entro il 2017.

Ma molti temono un ritorno sotto mentite spoglie…. sarà così? Vedremo…

L’ormai mancato referendum

Il referendum abrogativo sui Voucher, tra l’altro, avrebbe permesso di abrogare gli art. 48, 49 e 50 del dl 15 giugno 2015, n. 81 sulla “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1 comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183“.

Il ddl con il testo unificato sui buoni per il lavoro, è stato esaminato dalla commissione Lavoro della Camera a partire dal 14 marzo. Prevedeva un doppio voucher:

  • uno imprese da 15 euro
  • uno per famiglie da 10 euro.

Previsto un tetto massimo di 2 mila euro a lavoratore, con la possibilità di utilizzare più persone, fino a raggiungere la quota massima di 5 mila euro per le famiglie e 3 mila euro per le imprese.

Niente referendum sull’art. 18

La Cgil aveva raccolto più di 3 milioni di firme e aveva proposto 3 referendum abrogativi riguardanti il jobs act. (Ne avevamo parlato dettagliatamente in questo articolo: “Corte Costituzionale esamina il Jobs Act“). I tre quesiti riguardavano le modifiche da apportare all’articolo 18 sui licenziamenti illegittimi del Jobs act, le norme sui voucher e il lavoro accessorio e le limitazioni introdotte sulla responsabilità solidale in materia di appalti.

E la decisione della Corte Costituzionale è arrivata oggi dopo due ore di riunione: Sì ai referendum sui voucher e sugli appalti, no al referendum sull’articolo 18. Trattasi di una vittoria solo parziale della Cgil che in realtà puntava molto (di più) sul quesito ritenuto dalla Consulta inammissibile. Quest’ultimo avrebbe abrogato le modifiche apportate dal Jobs Act allo Statuto dei lavoratori e avrebbe reintrodotto un freno ai licenziamenti senza giusta causa. Le reazioni politiche sono diverse: chi parla di furba decisione politica, chi di decisione giusta.

Intanto la Cgil valuta il ricorso alla Corte Europea….

La nota della Corte Costituzionale
  • Ammissibile la richiesta di referendum denominato “abrogazione disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti” (n. 170 Reg. Referendum);
  • Ammissibile la richiesta di referendum denominato “abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)” ( n. 171 Reg. Referendum);
  • Inammissibile la richiesta di referendum denominato “abrogazione delle disposizioni in materia di licenziamenti illegittimi ” (n. 169 Reg. Referendum).

Ad aprile dunque gli italiani doversi esprimere (in un altro referendum) sull’abrogazione dei voucher e le limitazioni in materia di appalti.

Da scaricare

OFFERTE LAMPO AMAZON

Print Friendly, PDF & Email

@ Riproduzione riservata


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Spiacenti, non è possibile copiare il testo