27 Luglio 2024
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Sulla Xylella UE come Pilato

Sulla Xylella UE come Pilato” tuona Coldiretti perché la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea è categorica e dà il nulla osta alla Commissione UE la quale potrà obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate dal batterio Xylella fastidiosa, anche quelle che non presentano sintomi d’infezione ma che si trovano in prossimità delle piante già infettate. Una misura che si ritiene proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria nell’Unione europea e che è giustificata dal principio di precauzione.

Dure le parole di Coldiretti

L’Unione Europea agisce come Ponzio Pilato: se ne lava le mani anche sugli indennizzi da riconoscere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa e devono fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future, se ne lava le mani rimandando l’intera partita al Governo italiano e alla Regione Puglia. L’UE ha gravi responsabilità circa gli inaccettabili ritardi nell’affrontare l’emergenza fitosanitaria causata dalle frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto che ha causato un danno irreparabile all’olivicoltura pugliese. Ora non può lavarsene le mani come se nulla fosse accaduto perché è drammatica la conta dei danni sia di carattere economico sia ambientale e soprattutto culturale per gli ulivi millenari che sono stati colpiti“.

E intanto il lavoro in agricoltura..

E intanto un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel primo trimestre del 2016, fa notare che l’agricoltura è il settore che fa segnare il maggior aumento delle ore lavorate con un incremento record del 5,8% annuale che è praticamente il triplo di quello medio fatto registrare per l’intera economia. Coldiretti: “E’ la conferma della dinamicità del settore e dell’impegno per la regolarizzazione nonostante le difficoltà che si stanno registrando sul mercato dove i compensi riconosciuti agli agricoltori sono in molti casi al di sotto dei costi di produzione. Sul piano occupazionale si era verificato nel 2015 un aumento del 2,2% delle unità di lavoro nel settore agricolo, risultato dall’incremento sia delle unità dipendenti (+2,8%) che di quelle indipendenti (+1,9%)“.

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