27 Luglio 2024
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20 maggio 2016 sciopero della scuola

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20 maggio 2016 sciopero della scuola | Rinnovo, 7 anni di attesa

20 maggio 2016 sciopero della scuola in tutta Italia proclamato da FLC Cgil , CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS.

Lo sciopero

Giovedì 19 maggio alle ore 10 nella sede del provveditorato a Bari (via Re David, 178) nel corso di una conferenza stampa saranno presentati i dettagli della manifestazione che i svolgerà nel capoluogo pugliese. Venerdì 20 maggio 2016 sciopero della scuola è stato proclamato da FLC Cgil , CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS a causa del mancato rinnovo del contratto da 7 anni. Alla conferenza di giovedì saranno presenti i Segretari Regionali FLC CGIL Claudio Menga, CISL SCUOLA Roberto Calienno, UIL SCUOLA Giovanni Verga e SNALS Chiara De Bernardo.

La Corte Costituzionale e Tribunale di Roma che hanno sentenziato l’illegittimità di ulteriori rinvii. Inoltre, il 5 aprile 2016 è stato sottoscritto l’accordo quadro che definisce le nuove aree contrattuali della Pubblica Amministrazione; il Governo non ha ormai più alcun alibi per giustificare il mancato avvio della contrattazione.

Le rivendicazioni della protesta nazionale

  1. Lo stanziamento di risorse economiche visto che quelle messe a disposizione con la Legge di stabilità consentono un aumento di soli 7 euro al mese ritenuto inaudito e ignobile,
  2. Il riconoscimento del lavoro sommerso e dei nuovi carichi di lavoro del personale docente.
  3. La gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale
  4. La stabilizzazione di tutto il personale presente nelle GAE e l’eliminazione del precariato.
  5. Il recupero delle assunzioni mancate del personale ATA, ignorato dalla Legge 107/2015 e l’attivazione di quelle utili a garantire il turn over.
  6. L’organico funzionale per il personale ATA e la cancellazione della norma che vieta di nominare in sostituzione del personale assente.
  7. La semplificazione amministrativa.
  8. La libertà di insegnamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione; principio, questo, incompatibile con la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Solo dei meccanismi oggettivi, non discrezionali, di assegnazione dei docenti alle scuole garantiscono la libertà d’insegnamento.
  9. Il riallineamento delle retribuzioni dei Dirigenti Scolastici a quelle della dirigenza pubblica e il ripristino delle risorse dei contratti regionali sul salario accessorio.
  10. Il superamento delle differenze nel trattamento economico dei Dirigenti scolastici legate alle diverse modalità di reclutamento.
  11. La fine del sistematico ricorso alle reggenze.

Il filo conduttore delle rivendicazioni appena esposte: il riconoscimento del lavoro pubblico e del valore e del lavoro del personale docente, ATA e dirigente che, riforma dopo riforma, ministro dopo ministro, ha continuato a tenere alta la professionalità e la dedizione alla professione.

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