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20 maggio 2016 sciopero della scuola | Rinnovo, 7 anni di attesa
20 maggio 2016 sciopero della scuola in tutta Italia proclamato da FLC Cgil , CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS.
Lo sciopero
Giovedì 19 maggio alle ore 10 nella sede del provveditorato a Bari (via Re David, 178) nel corso di una conferenza stampa saranno presentati i dettagli della manifestazione che i svolgerà nel capoluogo pugliese. Venerdì 20 maggio 2016 sciopero della scuola è stato proclamato da FLC Cgil , CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS a causa del mancato rinnovo del contratto da 7 anni. Alla conferenza di giovedì saranno presenti i Segretari Regionali FLC CGIL Claudio Menga, CISL SCUOLA Roberto Calienno, UIL SCUOLA Giovanni Verga e SNALS Chiara De Bernardo.
La Corte Costituzionale e Tribunale di Roma che hanno sentenziato l’illegittimità di ulteriori rinvii. Inoltre, il 5 aprile 2016 è stato sottoscritto l’accordo quadro che definisce le nuove aree contrattuali della Pubblica Amministrazione; il Governo non ha ormai più alcun alibi per giustificare il mancato avvio della contrattazione.
Le rivendicazioni della protesta nazionale
- Lo stanziamento di risorse economiche visto che quelle messe a disposizione con la Legge di stabilità consentono un aumento di soli 7 euro al mese ritenuto inaudito e ignobile,
- Il riconoscimento del lavoro sommerso e dei nuovi carichi di lavoro del personale docente.
- La gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale
- La stabilizzazione di tutto il personale presente nelle GAE e l’eliminazione del precariato.
- Il recupero delle assunzioni mancate del personale ATA, ignorato dalla Legge 107/2015 e l’attivazione di quelle utili a garantire il turn over.
- L’organico funzionale per il personale ATA e la cancellazione della norma che vieta di nominare in sostituzione del personale assente.
- La semplificazione amministrativa.
- La libertà di insegnamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione; principio, questo, incompatibile con la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Solo dei meccanismi oggettivi, non discrezionali, di assegnazione dei docenti alle scuole garantiscono la libertà d’insegnamento.
- Il riallineamento delle retribuzioni dei Dirigenti Scolastici a quelle della dirigenza pubblica e il ripristino delle risorse dei contratti regionali sul salario accessorio.
- Il superamento delle differenze nel trattamento economico dei Dirigenti scolastici legate alle diverse modalità di reclutamento.
- La fine del sistematico ricorso alle reggenze.
Il filo conduttore delle rivendicazioni appena esposte: il riconoscimento del lavoro pubblico e del valore e del lavoro del personale docente, ATA e dirigente che, riforma dopo riforma, ministro dopo ministro, ha continuato a tenere alta la professionalità e la dedizione alla professione.
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