27 Luglio 2024
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Centro oli Viggiano | Per ENI ambiente e salute sono le priorità

Centro oli Viggiano. ENI risponde alle accuse di danni ambientali e alla salute con dati e risultati: “È un dovere rispondere, e farlo con chiarezza. E il modo migliore è far parlare i dati e raccontarvi i nostri risultati.

La conferenza stampa di ENI

Nella conferenza stampa di oggi a Potenza, per la prima volta ENI ha presentato i risultati degli approfondimenti tecnici e scientifici condotti da consulenti di fama internazionale su tutti i profili interessati dall’attività industriale del Centro oli Viggiano: tecnologie adottate dal COVA, qualità delle acque re-iniettate e dell’aria e stato di salute dei dipendenti Eni. Qualità dell’ambiente, corrette procedure di reiniezione e stato di salute dei dipendenti confermerebbero, secondo ENI, che tutte le operazioni eseguite presso il Centro oli Viggiano Val d’Agri (COVA) sono sempre state svolte nel pieno rispetto della legge. Eni ritiene di operare in Val d’Agri nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente attraverso l’adozione di tecnologie d’avanguardia e un controllo capillare del territorio, effettuato attraverso una rete di monitoraggio unica al mondo.

La lettera aperta di ENI

Chi ci conosce davvero sa che salute, sicurezza e ambiente sono la nostra priorità assoluta. I nostri processi, fino dalla fase di progettazione, puntano a minimizzare l’impatto ambientale e ogni giorno raccogliamo decine di migliaia di dati in tutti i nostri siti operativi in Italia e nel mondo. Dati che dimostrano il rispetto dei parametri ambientali e normativi.

In questi giorni ci vengono rivolte gravi accuse che mettono in dubbio l’operato di alcuni nostri colleghi e che hanno portato alla sospensione delle attività del Centro Olio Val d’Agri, in Basilicata.

È un dovere rispondere, e farlo con chiarezza. E il modo migliore è far parlare i dati e raccontarvi i nostri risultati.

Partiamo dalla salute. L’attenzione e la cura sono sempre ai massimi livelli, anche attraverso costanti verifiche di eventuali impatti sanitari delle nostre attività. A Eni è stato riconosciuto il ruolo di leader per la definizione delle linee guida per la valutazione degli impatti sulla salute delle popolazioni nell’ambito dei lavori dell’Health Committee della OGP/IPIECA (l’associazione internazionale di tutte le aziende operanti nel settore Oil&Gas). A Viggiano, in particolare, abbiamo monitorato tutte le cartelle cliniche dei dipendenti del Centro Olio dal 1998 al 2015 e le analisi effettuate sui colleghi che ci hanno lavorato e lavorano sono assolutamente rassicuranti.



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La stessa attenzione la mettiamo sulla sicurezza delle nostre persone e di chi lavora per noi come contrattista. Anche nel 2015 siamo stati i migliori di tutta l’industria Oil&Gas a livello mondiale. Abbiamo raggiunto questo primato per il terzo anno consecutivo, grazie ad anni di lavoro e investimenti in formazione, tecnologia e diffusione della cultura della sicurezza a tutti i livelli della nostra organizzazione. Basti pensare che il nostro indice di frequenza infortuni con assenza dal lavoro (LTI) è 0,2 ogni milione di ore lavorate contro oltre l’11 dell’industria in Italia.

Venendo all’ambiente, in particolare alla reiniezione delle acque di strato nel giacimento, attività al centro delle vicende di questi giorni, una doverosa premessa. Le acque di strato derivano dalla roccia serbatoio e vengono estratte insieme al petrolio e al gas naturale. Per questo, una volta separati l’olio e il gas, reimmetterle nel giacimento da cui provengono a 4.000 metri di profondità è la pratica migliore, anche da un punto di vista ambientale, perché le riposiziona nelle stesse formazioni geologiche di origine. Nell’ambiente naturalmente sigillato da cui provenivano. Così succede in tutto il mondo: reiniettare acque è lo standard internazionale.

Tutti gli studi effettuati in Val d’Agri, soprattutto quelli che abbiamo commissionato a esperti indipendenti italiani e internazionali, hanno stabilito che la reiniezione delle acque svolta presso il Centro Olio di Viggiano non solo è conforme alla legge italiana e alle autorizzazioni vigenti, ma anche alle migliori prassi internazionali. E che la qualità dell’ambiente circostante il Centro è ottima, secondo gli standard normativi vigenti. Complessivamente, per portare avanti tutti questi risultati – anche in materia di tutela dell’ambiente – solo in Italia, dal 2009 al 2015, abbiamo investito 6,1 miliardi di euro in salute, ambiente, sicurezza e bonifiche. E ne investiremo altri 3,4 nei prossimi quattro anni.

Tutto questo perché consideriamo ogni area in cui siamo presenti come casa nostra e per nessuna ragione metteremmo a repentaglio chi la abita e ci lavora. Non abbiamo mai puntato al solo profitto, bensì a valore, sviluppo e tutela dei territori dove lavoriamo, che per noi vengono prima di tutto. Siamo in Basilicata da più di vent’anni e perciò vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda. Perché è innanzitutto nostro interesse che la Magistratura, a cui stiamo prestando la massima collaborazione e in cui abbiamo fiducia, abbia tutti gli elementi per fare chiarezza nel più breve tempo possibile.

E perché sta a cuore a noi per primi fugare ogni ombra che possa anche momentaneamente offuscare il nostro operato e ostacolare l’attività e la crescita di un’azienda che da decenni crea valore in tutto il mondo.

Tutte le ricerche e i dati sono disponibili sul sito ENI.

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