27 Luglio 2024
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Operazione FAKE POLICE dei Carabinieri

E’ stata avviata nel mese di gennaio 2015 e supportata da attività tecniche l’operazione Fake Police dei Carabinieri. L’indagine ha permesso di documentare l’esistenza di un’associazione criminale. Si trattava di soggetti di nazionalità italiana di etnia Sinti ed albanese dediti alla commissione di furti e rapine in ville. Le attività criminose in particolare si verificavano nelle province di Pavia, Cremona, Lodi, Piacenza, Milano, Bergamo e Brescia. Le vittime soprattutto persone anziane facilmente soggiogabili.

L’attività criminosa dei banditi

Con l’operazione Fake Police dei Carabinieri, i militari hanno ricostruito le attività criminose dei componenti del gruppo criminale. I malfattori, qualificandosi come “Carabinieri” ed esibendo falsi distintivi e tesserini, guadagnavano la fiducia delle vittime. Poi le distraevano, facendo credere di essere intervenuti a seguito di un furto finalizzato alla ricerca dei ladri. In alcune occasioni, fingevano addirittura l’arresto del finto ladro (un complice), impossessandosi di preziosi e danaro contante. Infine fuggivano a bordo di autovetture di grossa cilindrata munite di targhe contraffatte, con lampeggianti e sirene. Le auto solitamente erano Subaru Impreza SW e Audi S6 Avant.

Furti anche nelle abitazioni

Anche furti in abitazione in assenza dei proprietari, dopo aver fatto accurati sopralluoghi, utilizzando strumenti da scasso (mazze in ferro, grosse cesoie e flessibili di diverse dimensioni).
Quando le vittime riuscivano a smascherare i criminali, questi le minacciavano con lo spray urticante. Dopo averle immobilizzate, svaligiavano le abitazioni, solitamente isolate.

L’indagine dei Carabinieri

Un’articolata e prolungata attività investigativa ha permesso di smascherare i finti agenti. I Carabinieri di Pavia hanno infatti dato esecuzione all’ordinanza applicativa (emessa dal G.I.P. del Tribunale di Pavia) di misura cautelare in carcere nei confronti di 7 persone (tra i 27 e i 54 anni) e all’obbligo di dimora con presentazione alla P.G. nei confronti di un uomo di 31 anni. I reati contestati : associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate, furti aggravati, ricettazione ed utilizzo di segni distintivi contraffatti.

I risultati dell’indagine

L’attività d’indagine ha consentito di accertare almeno 82 episodi tra rapine e furti che in una giornata (in più furti) potevano fruttare fino 50.000 euro.
I Carabinieri (quelli veri) stanno ora indagando per capire se i soggetti della banda sono gli stessi che hanno colpito in episodi molto simili verificatisi in Lombardia ed Emilia Romagna.

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