27 Luglio 2024
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Reddito di dignità Regione Puglia ReD

Reddito di dignità Regione Puglia ReD

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Reddito di Dignità Regione Puglia

Dal 26 luglio 2016 è possibile presentare le domande per il Reddito di Dignità Regione Puglia. Il ReD (Reddito di Dignità) è concesso dallo Stato e/o dalla Regione Puglia nella misura che varia da 280 a 600 euro (comprendente il beneficio economico nazionale SIA e indennità economica integrativa regionale ReD). Le domande sono state inoltrate ufficialmente ai Comuni e agli Ambiti territoriali di residenza a partire dal 02 settembre 2016. Da quel momento è partito anche il lavoro istruttorio per la valutazione delle domande.

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INDICE

Cos’è il ReD o Reddito di Dignità Regione Puglia?

L’11 luglio 2016 è stato pubblicato l’avviso pubblico per l’accesso al Reddito di Dignità (ReD) sul bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 80.

Il ReD è una misura che rientra nelle politiche di welfare per contrastare la povertà e vorrebbe rappresentare soprattutto una possibilità di reinserimento nel contesto sociale e lavorativo. Un sostegno non solo economico cui possono accedere tutte le persone in difficoltà economica che mira a fornire i mezzi sufficienti a vivere una vita dignitosa e a favorire l’inclusione lavorativa e sociale degli individui poveri e delle loro famiglie.

Le caratteristiche del ReD
  • In una prima fase di implementazione è assegnato a tutte le famiglie con risorse economiche inferiori alla soglia reddituale e patrimoniale (ossia aventi un ISEE in corso di validità inferiore ai 3000 euro) e in condizioni di specifica fragilità economica e sociale (giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati, famiglie numerose). Successivamente la Regione verificherà la possibilità di estendere la platea di beneficiari in presenza di ulteriori disponibilità finanziarie;
  • accanto al trasferimento monetario si prevede un programma di inserimento sociale e lavorativo e l’accesso ad opportunità formative. Il percorso di inclusione attiva, oltre ad avere una funzione di deterrenza rispetto a dichiarazioni non veritiere sullo stato di disagio economico familiare, colloca la misura nel quadro della strategia europea per l’inclusione sociale.
Reddito di Dignità Regione Puglia: INOLTRE…

E’ condizionato a un patto di inclusione sociale sottoscritto tra il soggetto beneficiario e l’ambito territoriale sociale di riferimento. Il Patto è condizione per la fruizione del beneficio, è differenziato a seconda delle caratteristiche individuali ed è finalizzato a una presa in carico complessiva del nucleo familiare. I ReD è stabile nel tempo (si prevede uno stanziamento di risorse per cinque anni), ma è disciplinato in modo che a livello individuale si eviti la “trappola della povertà”: è sospeso dopo 12 mesi, ma può riprendere dopo un periodo di interruzione. Sono previsti meccanismi per disincentivare comportamenti opportunistici e elusivi (clausole di sospensione e revoca).

SI DEVE TENER PRESENTE che, qualora si fosse in possesso di ISEE SCADUTO, prima di presentare la domanda per il ReD, si dovrà fare un nuovo ISEE. Basterà presentare l’apposita Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) agli sportelli INPS (si può fare anche on-line) oppure presso uno degli sportelli CAF abilitati presenti sul territorio.

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I REQUISITI per accedere al Reddito di Dignità Regione Puglia

Possono accedere al Reddito di Dignità regionale tutte le persone e le famiglie che si trovano nelle seguenti condizioni:

  • residenti in Puglia da almeno 12 mesi alla data di presentazione della istanza
  • che si trovino in una condizione di fragilità e vulnerabilità socio-economica (con un ISEE inferiore ai 3 mila euro)
  • che siano disponibili a sottoscrivere il patto individuale di inclusione sociale attiva.
  • cittadini comunitari ovvero cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Ai fini della valutazione della condizione di fragilità e vulnerabilità delle persone concorrono:

  1. la situazione reddituale e patrimoniale familiare;
  2. altre eventuali condizioni di maggiore fragilità sociale tra le quali la composizione del nucleo familiare con particolare riferimento alla presenza di figli in minore età, la durata del periodo di assenza di occupazione o di esclusione dal mercato del lavoro e la condizione abitativa.

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L’entità dell’importo del ReD (Reddito di Dignità Regione Puglia)

In prima applicazione l’ammontare mensile del Reddito di Dignità regionale varia da 200 a 600 euro per 12 mesi erogabili, nel tetto massimo, per un nucleo familiare con 5 componenti. Il limite massimo è rimodulato per le famiglie di diversa composizione applicando la scala di equivalenza ISEE. La misura dell’importo economico è determinata in relazione ai seguenti indicatori:

  1. reddito disponibile e situazione patrimoniale del richiedente e del suo nucleo familiare;
  2. composizione del nucleo familiare stabilmente convivente;
  3. condizione abitativa e titolo di godimento dell’abitazione principale;
  4. altre eventuali condizioni di maggiore fragilità sociale;
  5. articolazione del percorso di inserimento socio-lavorativo per l’inclusione sociale attiva che il richiedente concorda con i Servizi territoriali.
PUNTEGGI (per nucleo familiare)
  • 4 o più figli di età inferiore a 18 anni: 25 punti
  • Famiglie composte esclusivamente da genitore solo e da figli minorenni: 25 punti
  • 3 figli di età inferiore a 18 anni: 20 punti
  • 2 figli di età inferiore a 18 anni: 10 punti
  • Famiglie in cui per uno o più componenti sia stata accertata una condizione di non autosufficienza: 10 punti
  • Nucleo familiare in cui l’età di almeno un componente non sia superiore a 36 mesi: 5 punti
  • Nucleo familiare in cui per uno o più componenti sia stata accertata una condizione di disabilità grave: 5 punti

Al valore massimo (25 punti) si sottrae il valore dell’ISEE precedentemente diviso per 120.

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Durata del ReD

In prima attivazione, il ReD è finanziato per un periodo triennale e sarà sottoposto a valutazione periodica, con cadenza almeno semestrale. La durata massima dell’intervento per ciascun richiedente e beneficiario del contributo monetario è di 12 mesi.

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Come presentare la domanda?

Si può presentare la domanda a partire dal 26 luglio 2016 seguendo questa procedura:

  1. Collegarsi alla piattaforma sistema.puglia.it e registrarsi
  2. Compilare la domanda telematicamente facendo click qui su COMPILA LA DOMANDA e poi su “Nuova pratica”
  3. Stampare la domanda generata dal sistema e, solo nel caso di ammissione al beneficio, consegnarla debitamente sottoscritta al Comune allegando la copia del documento di identità e il curriculum vitae.

In alternativa rivolgersi ai patronati e/o ai Caf abilitati che gestiranno interamente la pratica.

ACCETTAZIONE DELLA RICHIESTA

L’esito istruttorio (ammesso/non ammesso) sarà comunicato direttamente ai recapiti e-mail e telefonici inseriti in domanda di ammissione al ReD.

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Attiva Nuova Funzionalità Modifica Recapiti

Dal 15 novembre 2016 è attiva la nuova funzionalità di modifica dei recapiti. Accedendo al portale con le credenziali con le quali si è presentata domanda per Reddito di Dignità – Cittadini, accedendo alla pratica da “Presentazione Domande – Cittadini – Compila la tua domanda” sarà possibile effettuare la modifica dei recapiti specificati nella domanda dalla scheda “Modifica Recapito”.

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Come viene erogato l’importo del ReD?

Se la domanda sarà accolta, gli interessati riceveranno il contributo economico dall’INPS sulla carta prepagata fornita da Poste Italiane, detta Carta SIA.

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Per saperne di più

Informazioni di carattere generale sulla procedura o sul funzionamento della piattaforma possono essere richieste scrivendo una mail a:

I dati Istat sulla povertà

Il ReD può davvero essere una forma concreta ed efficace di sostegno socio economico? Lo sapremo più in là, per adesso possiamo solo guardare con notevole preoccupazione le ultime rilevazioni dell’Istat. I dati relativi all’anno 2016 (pubblicati a luglio 2017) evidenziano in Puglia un tasso di povertà assoluta per le famiglie del 6,3%, per gli individui del 7,9%. Il disagio aumenta ulteriormente per le le categorie oggi meno tutelate: minori, giovani e famiglie numerose.

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