27 Luglio 2024
Home » Cronaca » Italia » Puglia » Renzi annuncia l’arrivo di un miliardo per risanamento Taranto | Propaganda pre-referendum del Premier?
renzi un miliardo risanamento taranto

renzi-un-miliardo-risanamento-taranto

Tempo di lettura stimato: 10 minuto/i

Renzi un miliardo risanamento Taranto

Sa tanto di propaganda stile “basta un sì” quella del Premier e intanto da Taranto parte una lettera all’indirizzo di Renzi e in serata arriva anche la risposta dei “Liberi e Pensanti”. Renzi un miliardo risanamento Taranto.

“Vota Antonio, vota Antonio!” diceva Totò

La farsa dei risanamenti attorno alla città di Taranto sta assumendo aspetti sempre più grotteschi. Ieri durante il consueto appuntamento del Premier “Matteo risponde” in diretta sui social, Matteo Renzi ha parlato di risanamenti (Renzi un miliardo risanamento Taranto) e degli ormai famosi 50 milioni di euro negati recentemente alla sanità tarantina.

Renzi ha annunciato che al termine della negoziazione per i risarcimenti, arriveranno i fondi (quasi 1,3 miliardi di euro provenienti dalla famiglia Riva) che saranno utilizzati per il risanamento dell’Ilva e di Taranto. Una mossa probagandistica in prospettiva referendum 4 dicembre? Un modo alla “Totò” per attirare la gente al “sì”? Chissà..(Renzi un miliardo risanamento Taranto)

(Renzi un miliardo risanamento Taranto)

La polemica sui 50 milioni

Renzi considera il miliardo di euro una sorta di compensazione conseguente anche alla “sparizione” dalla finanziaria dei 50 milioni che avrebbero dovuto essere destinati alla salute dei bambini di Taranto. Secondo il Premier è il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, il responsabile di questa sparizione che avrà avuto i suoi motivi.

“Polemiche assurde” le ha definite Renzi quelle nei confronti del Governo dopo quanto avrebbe fatto a favore di Taranto, abbandonata nel passato e non nel presente.

Renzi ha ricordato che il suo Governo è intervenuto in modo molto significativo mettendo a disposizione 1,6 miliardi, di cui 1,3 risorse nazionali, 322 dalla giunta Vendola e 7 milioni dalla giunta Emiliano. Il Premier sottolinea “Si dice che noi avremmo tolto l’emendamento con 50 milioni in più: il presidente della Bilancio che è pugliese ha ritenuto inammissibile l’emendamento. Che cosa c’entra il governo?“.

(Renzi un miliardo risanamento Taranto)

La risposta di Boccia

Il presidente della Commissione Bilancio Boccia ha risposto alcune ore fa alle accuse girategli da Renzi scrivendo su Facebook:

Avrei evitato di scrivere, ma il segretario del mio partito e presidente del Consiglio ieri sera è tornato sull’argomento Taranto e smentendo ancora il suo sottosegretario De Vincenti, che intanto aveva dichiarato di aver deciso di rinviare la decisione, è tornato a scaricare la responsabilità sul presunto emendamento inammissibile”.

Sulla pagina Facebook di Renzi, Boccia ha scritto:

Caro Matteo, ma è così difficile per una volta provare a dire ‘ho sbagliato’? Oppure semplicemente ‘vi assicuro che per la sanità tarantina troverò le risorse in un altro momento’? Sono costretto a scriverti anche qui perché da giorni sostieni una tesi totalmente infondata“.

Il post di Boccia sulla pagina di Renzi

OFFERTE LAMPO AMAZON

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10209491910229634&set=pcb.10209491918589843&type=3&theater

(Renzi un miliardo risanamento Taranto)

E da Taranto parte una lettera per Renzi

A scriverla e inviarla via PEC a Renzi è la prof.ssa Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale del Gruppo Ecologisti per Bonelli che scrive:

Caro Premier Renzi,

il Consiglio comunale di Taranto nella seduta del 29 novembre 2016 ha deliberato all’unanimità di chiedere al Suo Governo, tramite il nostro Sindaco, nei prossimi incontri istituzionali del 7 e 12 dicembre prossimi, di iniziare a considerare la città di Taranto quale ‘priorità strategica nazionale’ anche e soprattutto per la prevenzione e la cura di tutte le gravissime malattie spesso causate dal massiccio inquinamento subito da anni dall’acciaieria più grande d’Europa e di sollecitarlo ad emanare nel più breve tempo possibile uno specifico Decreto Legge  per Taranto che intervenga sulle principali criticità sanitarie in deroga al DM 70 e investa nelle professioni sanitarie, nella ricerca, nell’Università (con l’istituzione anche della facoltà di Medicina), in un IRCCS ( Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) autonomo, ossia un centro d’eccellenza per la ricerca e la cura dei tumori, che affianchi e supporti le strutture esistenti.

“A Taranto esiste una situazione sanitaria allarmante…

…con eccessi di malattie rispetto al resto d’Italia e della Regione Puglia legate soprattutto al grave inquinamento industriale, già certificati dalle perizie epidemiologiche del Tribunale (contenute in un incidente probatorio), dallo studio Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità, dal registro Tumori e dai loro aggiornamenti. Pertanto non è necessario attendere  ulteriori studi per aiutare una popolazione stremata dalle malattie, dalla devastazione ambientale e dai gravi problemi sociali creati da questo massiccio inquinamento con una disoccupazione oltre misura.. 

Non dimentichiamo che la prevenzione primaria impone il fermo immediato delle fonti inquinanti che creano malattie e morti, mentre i provvedimenti finora realizzati dal Suo Governo vanno nella direzione opposta  e regalano addirittura  l’immunità penale ed amministrativa non solo agli attuali commissari Ilva ma anche ai futuri acquirenti/fittuari,  calpestando ancora una volta  i sacrosanti diritti alla vita ed alla salute di noi tarantini, vittime innocenti  di decisioni che da troppo tempo hanno messo il profitto(?) al di sopra della vita umana..

Lei continua a parlare di centinaia di milioni di euro elargiti per Taranto…

..ma la maggior parte di quei soldi sono stati stanziati per salvare l’Ilva, senza peraltro averla sanata in oltre 4 anni dopo un’ordinanza di fermo immediato di alcuni impianti pericolosi da parte della Magistratura, come risulta anche dalle ultime ispezioni Ispra del 19/10/2016. Né ci rassicurano gli ultimi annunci dello stanziamento di altri soldi dei Riva che li salveranno probabilmente dai processi a Milano e a Taranto, perchè frattempo i tarantini continuano ad ammalarsi e morire. Almeno 2-3 decessi al mese furono certificati dai periti epidemiologici del Tribunale di Taranto nel 2012 e sono dati sottostimati, come ebbe a precisare l’ISDE ( Medici per l’Ambiente): un genocidio!

Cosa è stato fatto finora  per gestire l’emergenza sanitaria in atto a Taranto? Lei parla di 200 milioni stanziati per il nuovo Ospedale San Cataldo, che è ancora solo sulla carta e forse sarà ultimato fra 10-15 anni. Ma nulla è stato fatto finora per gestire l’attuale emergenza, anzi paradossalmente i cittadini ionici hanno maggiori problemi a curarsi nelle strutture sanitarie perchè ci sono un minor numero di posti letto per abitanti e meno operatori sanitari rispetto a quelli previsti.

Caro Premier, Taranto  ha bisogno di altro…

..ha bisogno di interventi immediati per fermare  il genocidio che è sotto gli occhi di tutti e di essere aiutata a fronteggiare i gravissimi problemi sanitari ed ambientali attuali. Ciò si può ottenere solo fermando gli impianti pericolosi, come ordinato dalla Magistratura il 26 luglio 2012, e avviando una stagione di bonifiche dei suoli, del mare, delle falde acquifere che dai carottaggi risultano essere avvelenate.  

Un’obsoleta azienda nata con le superate tecnologie degli anni sessanta e posta a ridosso della città non potrà mai essere compatibile con la vita. La Valutazione del danno sanitario dell’Arpa Puglia ha confermato che, anche ad AIA attuata, rimarrebbe a Taranto un rischio sanitario inaccettabile con 12500 cittadini a rischio di contrarre il cancro a causa delle emissioni dell’ILVA ‘risanata’. 

Risanare Taranto significa fermare le fonti attive di inquinamento e bonificare le falde acquifere, il mare ed i suoli sia sotto l’Ilva che nel raggio di 20 km., dove tutt’oggi vige un divieto di pascolo da parte della Regione Puglia. Risanare Taranto non significa continuare a inquinare di meno, ma non inquinare più perchè la nostra terra è satura di veleni e non se ne può aggiungere neanche un grammo in più.

Taranto ha diritto a sperare…

..a un futuro diverso per i suoi figli, cui venga garantito innanzitutto il diritto alla vita e poi la possibilità di realizzarsi in quelle attività economiche alternative secondo le sue naturali vocazioni, quali la cultura, il turismo, l’enogastronomia, l’Università, l’agroalimentare, la retroportualità..

Caro Premier, per una volta faccia una legge per i tarantini! 

La risposta a Renzi arrivata in serata dai “Liberi e Pensanti”

Ieri sera il presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato un accordo con la famiglia Riva che garantirà il pagamento di più di un miliardo di euro da spendere per risanare Taranto e il siderurgico. Una notizia diffusa in risposta agli attacchi giunti per i 50 milioni spariti dalla legge di stabilità per la sanità ionica. Renzi ha trionfalmente annunciato la disponibilità di queste risorse come se fosse un successo del Governo”.

A chi conosce bene i problemi di Taranto non sarà sicuramente sfuggita, invece, la gravità di questa affermazione. Si prefigurerebbe, infatti, un vero e proprio patteggiamento tra i Riva e la Magistratura, al fine di sottrarre l’azienda da entrambi i processi: quello a Milano per evasione fiscale e a Taranto per disastro ambientale. Rimarrebbero in piedi solo i procedimenti sulle responsabilità individuali. La superficialità con la quale è stata data la notizia dal presidente del consiglio, però, lascia molti vuoti nella ricostruzione della vicenda”.

“Qual è la posizione delle procure coinvolte?”

Proseguono i Liberi e Pensanti: “Dando per scontato che l’informazione sia giunta dai tre commissari dell’Ilva, ci chiediamo quale sia la posizione ufficiale delle due procure coinvolte. Se accordo c’è, infatti, è la magistratura ad averlo raggiunto e sottoscritto vista la distinzione tra i poteri dello Stato. Assodato che Renzi non ha nulla di cui vantarsi in merito a questa vicenda, questo Comitato chiede che a fare chiarezza siano anzitutto i magistrati di Taranto.

E’ vero che verrà accettato un patteggiamento? Se sì, perché si è scelto di scendere a compromessi invece di portare fino in fondo il processo Ambiente Svenduto nella sua interezza? In base a quali parametri ritenete congrua la somma pattuita?

Sono tutte risposte che una città come Taranto, martoriata e sacrificata per decenni, merita di avere e su cui sarebbe interessante se si esprimesse anche Franco Sebastio, fino a pochi mesi fa a capo della Procura tarantina e fautore dell’impianto accusatorio nei confronti del siderurgico.

LEGGI altri articoli su TARANTO

Print Friendly, PDF & Email

@ Riproduzione riservata


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Spiacenti, non è possibile copiare il testo