27 Luglio 2024
Home » Lifestyle » Salute » Anticorpi monoclonali rifiutati da Aifa e Ministero della Salute | La Corte dei Conti apre indagine per vederci chiaro
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ANTICORPI MONOCLONALI RIFIUTATI DA AIFA

Ieri, nel programma “Fuori dal coro” condotto da Mario Giordano, è andato in onda su Rete4 un servizio sulle dosi di anticorpi monoclonali rifiutati da Aifa che ha fatto scattare una indagine.

SCATTA L’INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI

All’indomani del servizio trasmesso su Rete4, l’avvocato Grimaldi del “Comitato Terapie Domiciliari Precoci Covid 19” ha commentato così:

Emerge, finalmente, che la sentenza ottenuta dal comitato terapiadomiciliarecovid19, per la desecretazione dei documenti relativi alle 10000 dosi di anticorpi monoclonali, offerti gratuitamente della Eli Lilly e rifiutate dal Ministero della Salute, ad oggi non consegnati, ha destato l’interesse della Corte dei Conti e ha portato l’Aifa sotto procedimento istruttorio. Il danno erariale è in realtà marginale a ben altre responsabilità… ma è un inizio…

IL RACCONTO DEI FATTI

Il 29 ottobre 2020 Aifa e Ministero della Salute rifiutarono 10.000 dosi di anticorpi monoclonali offerti gratuitamente dalla Eli Lilly. Il Comitato cura domiciliare covid chiese la consegna del verbale relativo a quella riunione, ottenendo tuttavia un netto rifiuto.

Il 14 luglio 2021 il Tar del Lazio accolse il ricorso depositato dal comitato “con riferimento a tutti i verbali, documenti ed informazioni relativi alla predetta riunione del 29 ottobre 2020”, ordinandone ad AIFA la consegna.

Aifa però negò l’esistenza di un verbale e così la Corte dei Conti ha aperto una indagine per presunto danno erariale. Tutto questo è stato raccontato ieri sera a “Fuori dal Coro”, su Rete4, a seguito di un’inchiesta condotta da Tommaso Mattei. GUARDA IL SERVIZIO

SI POTEVANO SALVARE UNA O DIECI MILA VITE

Potevamo salvare una o diecimila vite, è inaccettabile, quindi, aver rifiutato 10.000 dosi gratuite di anticorpi monoclonali, in piena seconda ondata, allorquando morivano ogni mese migliaia di persone, peraltro, non curate in fase precoce a domicilio” ha detto l’avvocato Grimaldi.

L’avvocato, fondatore del Comitato Terapie domiciliari, ha poi concluso così: “Nel rispetto delle vittime del covid, depositerò un esposto alla competente Procura della Repubblica affinché venga fatta chiarezza su questa assurda vicenda che, in uno a quanto occorso per le migliaia di persone abbandonate a casa in vigile attesa, rappresenta una delle pagine più tristi di quest’emergenza”.

E NON E’ TUTTO

Dal comitato delle Terapie domiciliari ribadiscono la speranza che “le 200.000 dosi in magazzino non restino inutilizzate e che, a breve, i territori e gli ospedali si attivino e coordinino a dovere per somministrarle nei primi 5/7 giorni dall’insorgere dei sintomi“.

E sulla questione della cura ai primi sintomi della malattia: “Emerge, inoltre, che il paracetamolo è, come sostenuto da sempre dai medici del comitato terapiadomiciliarecovid19, non solo non utile, ma dannoso per il paziente, dal momento che porta ad un abbassamento del livello di glutatione che aiuta invece a contrastare l’avanzare della patologia“.

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LA TERAPIA IN DISCUSSIONE

Il comitato terapiadomiciliarecovid19 aveva ottenuto, in data 4 marzo 2021, una sospensione cautelare dal Tar Lazio della nota Aifa del 9 dicembre 2020, relativa al paracetamolo e vigile attesa, ben consapevoli che fosse da fermarne, al più presto, la somministrazione come unico farmaco autorizzato.

L’Aifa e il Ministro Speranza, invece, nonostante un odg, approvato quasi all’unanimità dal Senato, in data 8 aprile 2021, per un rapido aggiornamento del protocollo, con il coinvolgimento dei territori, hanno impugnato il provvedimento al Consiglio di Stato. Così facendo hanno annullato tale sospensiva, riportando alla somministrazione, anche attuale, nelle linee guida del 26 aprile 2021, di tale farmaco.

Esistono evidenze – precisa il Comitato – del fatto che le terapie domiciliari precoci siano necessarie, tanto che si stanno sdoganando alcune cure con farmaci antivirali.

E INTANTO PROSEGUE LA CENSURA DI FACEBOOK

Il social più utilizzato al mondo intanto prosegue nella sua attività di censura di tutto ciò che viene considerato, appunto, “fuori dal coro”. Tra i vari gruppi, profili e pagine censurate in qualunque maniera c’è anche la pagina delle Terapie Domiciliari che vanta su Facebook ben 213.881 follower.

Uno dei tanti esempi di censura si è manifestato oggi in QUESTO POST. Il motivo? Pare essere la notizia dell’apertura dell’indagine da parte della Corte dei Conti. Viene considerato probabilmente scomodo e viene reso impossibile da condividere dagli utenti di Facebook. Per ovviare al “problema”, basta fare uno screenshot, copiare il link del post e pubblicarlo sul proprio diario. Si segnalano anche molti casi in cui un utente vede tolto il “mi piace” alle pagine preferite senza averlo mai fatto personalmente.

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