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Obbligo di mascherine al Sud
E’ partito dalla Lombardia l’obbligo di indossarne, e da oggi l’obbligo di mascherine al Sud, più precisamente nel Salento, a Nardò (LE).
UNA MISURA NECESSARIA
Il sindaco Pippi Mellone rinforza le prescrizioni anti-contagio con una nuova ordinanza (n. 167). Il comune, spiega che la misura si è resa necessaria per puntualizzare una serie di comportamenti e di azioni idonee a prevenire e contenere la diffusione dell’epidemia, anche attraverso l’adozione di misure di igiene e profilassi specifiche e comunque già adottate in altre città e in altri territori.
COSA PREVEDE L’ORDINANZA
L’ordinanza prevede che in occasione delle uscite dalla propria abitazione nei casi in cui sia consentito, siano adottate tutte le misure precauzionali consentite e adeguate per proteggersi e per proteggere gli altri dal contagio. Come? Con l’utilizzo della mascherina o, in subordine, di qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca (contestualmente a una puntuale disinfezione delle mani).
INOLTRE, IL PROVVEDIMENTO CONFERMA CHE
- In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro;
- è vietata ogni forma di assembramento con più di due persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico;
- ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e temperatura corporea superiore a 37,5 gradi, è raccomandato di rimanere presso la propria abitazione, di limitare al massimo i contatti sociali e di contattare il proprio medico curante al telefono;
- la persona che esce dalla propria abitazione con l’animale di compagnia per le sue necessità fisiologiche deve rimanere nelle immediate vicinanze dell’abitazione stessa e comunque a distanza non superiore a 200 metri.
PER GLI ESERCIZI COMMERCIALI
Il provvedimento consente l’accesso ad ogni attività a un solo componente per nucleo familiare (fatta eccezione per la necessità di portare minori, disabili o anziani), al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone.
Agli esercizi commerciali al dettaglio, che sono autorizzati all’apertura dal DPCM dell’11 marzo, è raccomandato di mettere a disposizione dei propri addetti alle vendite, banconisti, cassieri, mascherine protettive idonee alla prevenzione della trasmissione del virus e, a beneficio dei clienti, guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche per le mani in prossimità dell’accesso all’esercizio.
E GLI ALTRI COMUNI?
In regione Puglia chissà se qualcuno ha pensato a una ordinanza regionale com’è stato fatto in Lombardia e poi anche in Toscana e non solo. Data l’impossibilità di reperire mascherine, va detto che è un obbligo (quello delle mascherine), come dire “relativo”. Lo stesso sindaco di Nardò infatti specifica “utilizzo di qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca” proprio perché c’è la consapevolezza che sono pochi i fortunati che sono riusciti a reperire delle mascherine. Intanto c’è da aspettarsi che qualche altro sindaco (del Sud e non solo) prenda anch’esso spunto per fare la stessa cosa per il proprio comune.
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