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ISPEZIONE AL GALEAZZI
La Regione Lombardia vuole vederci chiaro avviando una ispezione al Galeazzi per la questione delle presunte disposizioni del virologo e direttore sanitario della struttura Fabrizio Pregliasco riguardanti i pazienti non vaccinati.
IL CASO
La Direzione generale Welfare della Regione Lombardia ha avviato dunque una ispezione interna all’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano in seguito al caso del rinvio degli interventi ad alcuni pazienti sprovvisti di super green pass (di conseguenza non vaccinati) contro il Covid, su disposizione del virologo e direttore sanitario della struttura Fabrizio Pregliasco. Il fattaccio è venuto fuori nella trasmissione “Fuori dal Coro” condotta dall’ottimo Mario Giordano, scatenando un vespaio di furiose polemiche.
L’ispezione è stata confermata dall’assessorato al Welfare di cui è vicepresidente e assessore da gennaio 2021, Letizia Moratti. L’invio degli ispettori è stato disposto per raccogliere informazioni. All’ispezione l’ospedale dovrà produrre una relazione su quanto accaduto.
LE GIUSTIFICAZIONI DI PREGLIASCO
Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, è stato intervistato il 19 gennaio 2022 dall’Adnkronos. Nell’occasione ha sottolineato che nella sua struttura vengono rinviati gli interventi non urgenti per soggetti fragili e non vaccinati.
“Abbiamo considerato nella categoria dei fragili persone con problematiche cliniche personali o rischio infettivo e anche l’aspetto del non essere vaccinato è un elemento che espone a un rischio infettivo che non possiamo escludere” – ha detto il virologo.
“ABBIAMO RINVIATO SOLO L’ALLUCE VALGO“
Il direttore sanitario del Galeazzi ha precisato: “Solo l’alluce valgo è quello che abbiamo un po’ posticipato, tutto il resto lo stiamo facendo, tanto è vero che siamo pieni, saturi nei posti Covid. Abbiamo solo trovato una criteriologia per poter diluire nel tempo una serie di interventi che, anche se fatti con un ritardo, non creano problemi alla persona e gli riducono i rischi“.
In televisione, il 20 gennaio, Pregliasco ha ribadito di non aver discriminato nessuno ma di aver dato invece grandi attenzioni “perché tutto si possa fare al meglio“. “Tutto questo si risolverà nel breve tempo nel momento in cui ritorneremo, anche grazie al miglioramento della situazione epidemiologica, al momento della massima operatività possibile. Però davvero ora siamo in sofferenza” – ha concluso Pregliasco.
L’IRA (GIUSTIFICATA) DEI NON VACCINATI
Chi si finge sconcertato dall’ira scatenatasi dalle persone che liberamente e legittimamente hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale contro il Covid, è intellettualmente disonesto. Continuare in questa campagna di odio su giornali e tv non fa bene a nessuno, anzi fa male a tutti, agli italiani in primis e poi anche ai media (tv e giornali) che ormai perdono sempre più quel briciolo di credibilità ancora rimasta. Sarebbe ora di finirla!
Una notizia del genere farebbe arrabbiare chiunque ed è legittimo indignarsi dinanzi a una tale aberrante discriminazione. Lo sarebbe ugualmente se fossero vittime di tale indegna decisione anche i vaccinati. Naturalmente una cosa è l’indignazione un’altra è offendere le persone o compiere atti violenti che non vanno mai giustificati e vanno solo e sempre condannati.
POCHI GIORNI DOPO…
Nei vani tentativi televisivi di “metterci una toppa”, Pregliasco ha spiegato che il provvedimento che prevedeva il rinvio degli interventi per i non vaccinati “era stato preso in una fase di emergenza, ora rientrata“.
Il 27 gennaio il virolgo, messo all’angolo, ha dovuto RITITARE la circolare che prevedeva il rinvio di interventi non urgenti su pazienti fragili e su non vaccinati.
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