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Articolo aggiornato lunedì, 24 Gennaio 2022 17:52
TABACCAI SCIOPERANO CONTRO IL GREEN PASS
L’obbligo della certificazione verde per i clienti introdotto dal Governo con il Dpcm 21 gennaio 2022 provoca le prime legittime proteste: i tabaccai scioperano contro il Green Pass.
“CHIUDIAMO LE SERRANDE“
La Giunta Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, riunitasi a Roma, ha deciso di chiudere le serrande, in data da destinarsi, per protestare contro l’obbligo di controllo del Green Pass dei clienti stabilito dall’ultimo Dpcm.
“Abbiamo avviato una trattativa con il Governo”, ha detto il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso. “In particolare, a breve incontreremo il sottosegretario alla salute Andrea Costa che ha mostrato attenzione alle nostre rivendicazioni”.
“UNA QUESTIONE DI BUON SENSO“
“Capiamo l’importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti – ha continuato Risso – Non ne facciamo quindi una questione di principio ma di buonsenso”.
“In tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali. Clienti che già ora, con le regole attuali e date le ridotte dimensioni delle tabaccherie italiane, entrano uno alla volta, rispettando pazientemente il proprio turno” ha proseguito Risso.
CON L’OBBLIGO GREEN PASS: IL CAOS
“Come si può non immaginare il caos che l’obbligo di controllo del Green Pass porterà? Come si può non vedere che piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del Green Pass?“
Insiste il Presidente Nazionale FIT – “Come si può non tenere nella giusta considerazione il rischio cui si dovranno esporre i tabaccai uscendo dal bancone, spesso blindato per motivi di sicurezza? Le tabaccherie sono negozi di vicinato, presidiano il territorio su cui sono storicamente radicate e tutti i tabaccai hanno assicurato, pur nell’infuriare della pandemia, durante il lockdown, servizi essenziali per tutti i cittadini”.
“DISCONOSCIUTO IL NOSTRO IMPEGNO“
“Un impegno, il nostro, che ora viene disconosciuto. Ma non ci stiamo, il nostro lavoro, il nostro senso di responsabilità devono essere tenuti in considerazione. Lo ribadiremo con assoluta determinazione al Governo che, ci auguriamo, comprenderà le nostre ragioni. Se così non fosse e non ascoltasse la nostra voce, lo sciopero sarà inevitabile. Le tabaccherie – conclude Giovanni Risso – abbasseranno le saracinesche”.
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